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Durissimo atto di accusa del sindaco di Vernio Paolo Cecconi contro il Patto di stabilità imposta dal governo agli enti locali: “Abbiamo i soldi in cassa – dice Cecconi – ma non possiamo pagare i nostri debiti, mettendo così in crisi tutti i nostri fornitori”. Il “j’accuse” del sindaco di Vernio è stato lanciato ieri, mercoledì 30 settembre, al XIII Congresso regionale dell’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni, svoltosi a Firenze, in Palazzo Vecchio nel salone dei 500. Nel suo intervento Cecconi ha evidenziato come le regole imposte ai comuni con il “Patto di stabilità” creino una situazione di paralisi delle capacità operative delle amministrazioni locali. “L’Anci deve rappresentare in modo più incisivo questa grave problematica – ha detto il primo cittadino di Vernio – che colpisce i comuni proponendo al congresso, se l’obbligo di rispettare il patto di stabilità non sarà tolto per le amministrazioni locali, forme simboliche radicali di protesta, come quella di recarsi tutti i sindaci a Roma, a Palazzo Chigi a lasciare li, sul portone del palazzo del governo, le fasce tricolori di rappresentanza di ciascun comune. L’applicazione delle regole in modo illogico e iniquo del Patto di stabilità – ha aggiunto – sta costringendo i comuni a bloccare gli investimenti, ad una situazione di totale incertezza e paralisi programmatica, mettendoli nella condizione di non poter assolvere al proprio ruolo, e quindi di poter far fronte agli impegni assunti con i propri cittadini. L’assurdità consiste nel fatto che pur avendo in cassa le risorse economiche necessarie a pagare i creditori, le aziende che hanno fatto lavori per il comune, non si possa procedere al materiale pagamento in virtù dei limiti imposti alle erogazioni di cassa da norme del tutto inadeguate e incomprensibili”.Per quanto riguarda Il Comune di Vernio, che ha un bilancio annuale che prevede uscite totali per investimenti e spesa corrente per circa 9 milioni di euro, ad oggi si trova nella impossibilità di pagare debiti per oltre 900mila euro, pur avendo da mesi e anni pronti in cassa i soldi necessari. Si tratta di crediti vantati da ditte realizzatrici di opere pubbliche e fornitrici di beni e servizi d’investimento, di somme relative a impegni di spesa regolarmente assunti con risorse disponibili e che lo Stato non consente in tempi rapidi di pagare. “Il Comune di Vernio – ha sottolineato il sindaco – è un ente che si è sempre contraddistinto per l’efficienza e la rapidità nelle liquidazioni delle somme alle aziende fornitrici di beni e servizi; questa condizione della impossibilità di erogazione delle somme disponibili in cassa ma non trasferibili alle aziende creditrici per motivi burocratici imposti dalle norme nazionali crea disagio ed imbarazzo, e soprattutto crea alle aziende difficoltà. Nella stessa condizione del nostro comune si trovano quasi tutti i comuni assoggettati alle regole del Patto, e tale situazione determina gravi problemi alle aziende che lavorano con noi, mettendoli in difficoltà in un periodo di crisi accentuata che invece richiederebbe tempi rapidi e veloci di incasso per far fronte agli impegni. Togliere i vincoli del Patto – ha poi concluso il sindaco di Vernio – consentirebbe agli enti locali di fare la loro parte contro l’attuale recessione: da un lato, alleviando la crisi di liquidità delle imprese, pagando rapidamente le spese in conto capitale del passato; dall’altro, mettendo in moto nuovi investimenti per opere immediatamente cantierabili sui territori salvando così molti posti di lavoro”.
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