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I castagneti della Val di Bisenzio sono a rischio e con loro anche la produzione delle castagne, sulla quale gli enti locali e la Comunità montana hanno investito molto. La colpaa è di un parassita, l’imenottero Cinipide, che ha già attaccato circa l’80% delle piante presenti nei nostri boschi. Alla Comunità montana sono arrivate già moltissiime segnalazioni da parte dei castanicoltori che hanno visto comparire sulle loro piante galle ed escrescenze rossastre, sintomo del contagio e della presenza del parassita. La Comunità Montana e la Forestale invitano quindi i proprietari dei castagneti a tagliare i rami infetti e a bruciarli adeguatamente. La piante non rischiano di morire, ma è probabile che ci sia una riduzione della produzione, con inevitabili ripercussioni di carattere economico. Il Cinipide è originario della Cina ed è arrivata nel pratese un paio di anni fa, attaccando le prime piante a Cantagallo. In Italia era già stato segnalato da un po’ e, a quanto pare, sarebbe arrivato con l’introduzione di alcuni ributti provenienti dall’Oriente, importati per prevenire il cancro del castagno senza sapere che erano infetti. Da allora il contagio si è diffuso molto velocemente. Adesso è pronto a scattare un piano di azione. Per contrastare il Cinipide sarà utilizzata una forma di lotta biologica che prevede il lancio nei boschi di un parassita antagonista, il Toryimus, proveniente dal Giappone. Secondo i calcoli ci vorrà però qualche anno prima che l’infezione sia debellata, per questo la Comunità montana intende chiedere all’assessore regionale un sostegno per i castanicoltori della Vallata.