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Solo nel pomeriggio è stato spento il rogo che ha ridotto in cenere un’area di circa due ettari di bosco a Migliana. Ma le operazioni di bonifica sono tuttora in corso e sicuramente impegneranno ancora a lungo i soccorritori. Sull’origine dell’incendio deve ancora essere fatta luce, visto che non è il primo che divampa in zona. In particolare in agosto tre roghi partirono a poca distanza di tempo tra loro e in quel caso furono trovati nel bosco degli inneschi. In ogni caso, anche se non dovesse trattarsi di dolo, c’è sempre la responsabilità diretta dell’uomo. Le fiamme, infatti, sarebbero partite ai lati della strada che da Usella porta a Migliana. Potrebbe, quindi, essere stata la disattenzione e il gesto incosciente di qualche automobilista, che ha gettato la sigaretta ancora accesa dal finestrino, a dare il via al rogo. Gli accertamenti da parte delle autorità competenti comunque continuano e il sospetto è che un altro piromane, dopo quello individuato a Prato ad agosto, possa essere in azione. Sul posto hanno operato le squadre dei vigili del fuoco di Prato e di Vaiano, gli uomini della Comunità montana e numerose squadre della Vab, provenienti dalle varie sezioni della Provincia. Il fatto che il fuoco si stesse propagando velocemente in direzione di alcune abitazioni ha fatto sì che la mobilitazione fosse immediata. Dall’aeroporto Tassignano di Lucca è decollato l’elicottero antincendi della Protezione civile che, dall’alto, ha scaricato migliaia di litri di acqua sulle fiamme. Adesso è in corso l’attività di bonifica, per fare in modo anche i più piccoli focolai rimasti sotto la cenere vengano spenti. Con la stagione arida basta un niente a far riprendere vigore alle fiamme.
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