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Aveva preso il fucile del babbo e, pur non avendo né porto d’armi né licenza, era andato a cacciare, per di più in un giorno dove l’attività venatoria non era consentita. Così un giovane di 30 anni ha finito per mettersi nei guai, coinvolgendo anche l’ignaro genitore che si è visto denunciare per il reato di omessa custodia di armi. E’ accaduto a Carmignano, quando alcuni operai intenti a raccoglie le olive in un podere hanno sentito esplodere alcuni colpi vicino a loro. Preoccupati dalla situazione e insospettiti dal fatto che la caccia quel giorno era chiusa, gli operai si sono messi al sicuro, avvertendo però i carabinieri della stazione di Carmignano. Qualcuno aveva anche notato il bracconiere e gli era sembrato di riconoscervi una persona del posto. Così i militari sono subito andati a casa del sospettato, dove sapevano essere detenuto un fucile da caccia regolarmente denunciato dal proprietario. Il padre del 30enne, alla richiesta dei carabinieri, è andato deciso verso la camera, ha accostato una sedia all’armadio e ha preso la custodia del fucile, che però era vuota. A quel punto è stato chiaro che qualcuno aveva preso il fucile all’insaputa del legittimo proprietario. I carabinieri si sono allora messi in cerca del giovane, che è stato rintracciato nel pomeriggio. Interrogato sul possibile uso del fucile, l’uomo è andato in contraddizione. A quel punto i carabinieri hanno perquisito la casa, trovando nascosto in garage proprio il fucile con 27 cartucce. Già da un primo esame è risultato evidente che l’arma aveva sparato da poco. IL 30enne è stato quindi denunciato per porto abusivo di arma comune da sparo ed esercizio abusivo della caccia, mentre il padre è stato denunciato per l’omessa custodia dell’arma.