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C’è amarezza nell’ambiente del Cai di Prato dopo settimane di lavoro preparatorio, e dopo due giorni di fatiche per la riuscita di quella che è considerata una delle più importanti manifestazioni sportive della nostra Provincia. I responsabili del Cai pratese si dichiarano stupiti e addolorati per gli accostamenti che sono stati fatti tra la manifestazione ecologica “Da Piazza a Piazza” e la corsa di mountain bike svoltasi nello scorso fine settimana.Il presidente del Club Alpino di Prato Angelo Donisi ricorda che “i volontari del Gruppo Podistico Cai Prato organizzano da 26 anni Da Piazza a Piazza e mai hanno ricevuto alcun reclamo. Anzi, semmai sono arrivati plausi per l’organizzazione, per l’alto numero dei partecipanti (quest’anno ben 650) e per l’impegno per il rispetto della natura ed in particolare dei monti, dei boschi e di tutti i territori della Valbisenzio attraversati dagli escursionisti che vi partecipano, molti anche da fuori Toscana”.Ad ulteriore conferma di questa politica l’edizione 2010 di Da Piazza a Piazza ha aderito alla campagna nazionale “Io non getto i miei rifiuti” come dichiarava il volantino pubblicitario della manifestazione con sanzioni disciplinari a chi fosse stato trovato a gettare i propri rifiuti lungo il percorso. Fin dalla sua prima edizione nel lontano 1985 è stato poi attivato un servizio di volontari chiamati in gergo “scope” che hanno la duplice mansione di aspettare e di portare all’arrivo i camminatori più lenti e (come suggerisce anche il loro nome) di rimuovere i segnali apposti per la manifestazione e raccogliere gli eventuali rifiuti (rarissimi per la verità) di qualcuno dei numerosissimi partecipanti.Domenica 9 maggio sulle montagne della Valbisenzio oltre alla manifestazione podistica del Cai di Prato se ne correva anche una in mountain bike (della cui organizzazione il Cai è totalmente estraneo) con l’utilizzo di alcuni sentieri del Da Piazza a Piazza per un totale di circa dieci chilometri. Su quegli stessi sentieri gli “spazzini” del Cai di Prato hanno poi raccolto i rifiuti di tutti, anche quelli che non gli “appartenevano”.”La polemica innescata dal sindaco di Cantagallo, che sicuramente si riferiva a rifiuti rinvenuti su altri sentieri – affermano dal Cai – ha portato a confondere il comportamento dei partecipanti a una corsa di mountain bike con quello dei volontari del Club Alpino di Prato, che dal lontano 1885 hanno tra i propri compiti istituzionali l’amore per le nostre montagne, l’ambiente e la pulizia e manutenzione dei sentieri”.“Certe accuse sono estremamente ingiuste, frutto di una superficialità che ci ha ferito – spiega il presidente del Gruppo Podistico Federico Castagnoli -. Ma poiché abbiamo assai più interesse per l’ambiente delle nostre colline che per le polemiche, i soci del Cai di Prato si rendono disponibili già da adesso per organizzare insieme al sindaco di Cantagallo una missione di ripristino e manutenzione di quei sentieri”.