Montemurlo, la vendita delle riviste scartate dalla biblioteca finanzierà le attività didattiche della scuola

I soldi per finanziare le attività didattiche della scuola di Montemurlo arriveranno dalla vendita delle riviste scartate dalla biblioteca. Venerdì scorso la giunta comunale ha infatti deliberato che avvierà l’attività di scarto di riviste e periodici del patrimonio documentario della Biblioteca comunale, compito che rientra fra le attività ordinarie dei servizi bibliotecari di pubblica lettura proprio perché la biblioteca montemurlese non ha tra le sue funzioni quella di conservazione del materiale nel tempo (che è compito di altre biblioteche del territorio), bensì quella del suo utilizzo e diffusione. La giunta ha quindi deliberato che procederà allo scarto delle riviste logore, obsolete e non più rispondenti alle finalità della biblioteca, conservando le ultime cinque annate (dal 2005 compreso in poi) dei periodici, mentre soltanto l’ultimo anno per quanto riguarda i quotidiani. In vista dell’operazione di scarto, quindi, l’amministrazione ha avviato una consultazione con le scuole pubbliche del territorio, individuando il Comitato Genitori della Scuola media statale “Salvemini – La Pira” come organismo idoneo ad accogliere la proposta: esso infatti ha espresso  volontà di prendere in carico tutte le riviste per venderle secondo diverse modalità (internet, aste, mercatini), con l’obiettivo di ricavare un contributo da destinare alle attività didattiche organizzate dalla scuola. La giunta ha dunque approvato la lettera del Comitato Genitori affidando loro tutto il materiale documentario sulle cui vendite il Comitato stesso provvederà ad inviare al Servizio Cultura e Biblioteca un rendiconto attestante i ricavi ottenuti. “Con questa operazione – ha dichiarato l’assessore alla cultura Ilaria Maffei – siamo quindi riusciti a recuperare il valore delle riviste, senza gettarle via come era nostro compito, coinvolgendo le associazioni locali per pensare ad un loro riutilizzo. Con il ricavato delle vendite, inoltre, sarà possibile finanziare le attività didattiche della scuola, trasformando quindi una mera operazione di scarto in un’azione di riciclo con finalità educative e sociali”.