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Dal 20 al 25 settembre prossimi il coordinatore del Museo della Badia di Vaiano Adriano Rigoli, in qualità di segretario dell’Associazione Case della Memoria, si recherà in Ungheria per partecipare al convegno internazionale ICLM organizzato dalla sezione dell’Unesco che si occupa della promozione della cultura a livello mondiale. Il convegno si svolgerà a Budapest nella regione del lago Balaton e toccherà varie località e istituzioni culturali, tra le quali il Petofi Literary Museum e il Museo di Franz Liszt, il più importante musicista ungherese. Una sessione dei lavori si terrà presso la sede del Parlamento di Budapest, lo splendido palazzo neogotico sulle rive del Danubio. Il convegno e le visite proseguiranno nella città di Esztergom antica capitale magiara. Lo scorso anno il Convegno di ICLM ha fatto tappa per la prima volta in Italia dal 14 al 18 settembre, ospite della Regione Toscana e dell’Associazione Case della Memoria che si è occupata della gestione logistica dell’importante evento. In quell’occasione una giornata dei lavori si è svolta a Vaiano presso il Museo della Badia, che ricorda l’attività letteraria dello scrittore Agnolo Firenzuola, e presso la Villa del Mulinaccio Casa della Memoria di Filippo Sassetti, scrittore e navigatore del Cinquecento nelle Indie Orientali, dove si è svolto anche l’evento finale con la cena di gala e la festa di saluto. Nel comune di Vaiano, che è socio fondatore dell’Associazione Case della Memoria, si trova anche la casa natale dello scultore Lorenzo Bartolini (di proprietà privata) nel borgo medievale di Savignano alle pendici della Calvana. La partecipazione di Adriano Rigoli al convegno ungherese costituisce un ottimo traguardo per l’Associazione Case della Memoria, costituita nel 2005, e per il Comune di Vaiano che sulla promozione del suo territorio dal punto di vista culturale e turistico ha fatto uno dei suoi obiettivi principali. “Questa tappa internazionale – ha detto Rigoli – dimostra che proprio investendo nella cultura si possono stabilire reti di scambio e di conoscenza reciproche che hanno, oltre una ricaduta immediata dal punto di vista culturale, anche un importante valore economico per la promozione turistica delle bellezze naturali e storiche della valle del Bisenzio”.
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