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Da oggi anche la questura di Prato ha una stanza per l'ascolto protetto delle donne e dei minori vittime di violenze e di abusi. E' stata allestita nella nuova palazzina con un ingresso separato, accessibile anche in auto, per garantire a chi affronta questo momento delicatissimo la giusta riservatezza. "Tenere conto dell'aspetto psicologico è fondamentale per aiutare la vittima di violenza ad aprirsi e a raccontare ciò che le è successo all'operatore di polizia. -spiega il questore Giuseppe Cannizzaro – E' un momento che richiede delicatezza e grande professionalità da parte del nostro personale ma anche un contesto adeguato". L'inaugurazione si è svolta stamani, 30 giugno, alla presenza delle autorità civili cittadine. Questo spazio protetto è stato realizzato e arredato grazie al progetto di Soroptimist "Una stanza tutta per sé" che a Prato ha già aperto aule riservate per l'ascolto delle vittime di violenza prima a palazzo di giustizia e poi nella sede del comando provinciale dei carabinieri. Spazi che però non bastano più perchè il fenomeno è in crescita, grazie anche a un cambiamento culturale. Come spiegato dal procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi: "nell'ultimo anno si sono registrate 500 notizie di reato a carico di persone note afferenti il codice rosso tra stalking, maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale, su 3.000-3.500 totali. E' quindi un peso importante sul lavoro degli uffici. La fase dell'audizione è fondamentale per l'acquisizione di informazioni che diventano poi il cardine del procedimento e questo anche a garanzia delle persone oggetto di indagine. Ben vengano quindi luoghi protetti di ascolto come questo". Gli fa eco il sostituto procuratore Laura Canovai, capo del pool di magistrati che si occupano di categorie protette: "La tenuta psicologica è importantissima nel percorso che la vittima segue per arrivare al processo senza ripensamenti o raffreddamenti. La parte offesa ha bisogno di sentire la solidarietà della società civile e questa iniziativa lo è, va verso la direzione tracciata dal legislatore".
A livello nazionale quella di oggi è la 207esima stanza allestita da Soroptimist nelle sedi delle forze di polizia a cui vanno aggiunte altre 87 ricavate nei tribunali. "La stanza è pensata come una casa dove la vittima di violenza si possa sentire accolta oltre ad avere a disposizione una professionalità importante. – afferma Elena Lenzi, presidente del club di Prato – Siamo orgogliose di aver raggiunto tutti e tre i punti fondamentali: tribunale, carabinieri e ora polizia".
Presente anche la presidente dell'ordine degli psicologi toscani, Maria Antonietta Gulino: "L'ascolto è fondamentale per eliminare ogni rischio. – afferma – E' necessario un cambiamento culturale anche nella comunicazione in tutte le sedi istituzionali. Basta usare le parole "sopportare e sacrificio". E' così che si fa prevenzione".
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