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Via Toscana un anno dopo, davanti alla fabbrica il pianto disperato dei parenti delle sette vittime


Preghiere, candele, fiori e canti a fare da cornice alla disperazione delle famiglie dei sette operai morti dodici mesi fa. Davanti alla fabbrica dormitorio la cerimonia organizzata dallo Spazio Compost.


Redazione


Dopo la commemorazione, i discorsi ufficiali, i bilanci, gli impegni e le promesse affinchè tragedie come questa non accadano più, è arrivato il momento della commozione e del pianto disperato dei parenti delle sette vittime nel luogo dove si è consumata la tragedia, via Toscana. Alle 19, sul palco allestito accanto alla fabbrica lager, lo Spazio Compost ha organizzato una cerimonia buddista ed una evangelista. Sono state accese candele e sono stati portati mazzi di fiori.

Davanti al video di pochi minuti che ha ripercorso questi tristi 12 mesi a partire dal 1° dicembre 2013, il pianto disperato dei parenti. L'ultima immagine, un cartellino con su scritto "Made in Italy" è un invito a riflettere. La disperazione ha toccato l'apice quando è stata raccontata la storia di ciascuna delle sette vittime con tanto di gigantografia proiettata sullo schermo sopra il palco. Le famiglie delle vittime sono di nuovo in Italia dopo essere andate in Cina a seppellire i loro cari, per seguire il processo in cui si sono costituiti parte civile. Resteranno in Italia almeno fino a che non ci sarà sentenza.

Alla cerimonia davanti al Teresa Moda erano presenti il console cinese, sindaco e vicesindaco di Prato, Matteo Biffoni e Simone Faggi, il presidente del Consiglio comunale pratese Ilaria Santi, il sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini, i sindacati e i rappresentanti delle categorie economiche. Tra gli italiani molti addetti ai ai lavori, pochissima gente comune. Il resto dei presenti, non tantissimi per la verità,  aveva gli occhi a mandorla.

Schierati anche i vigili del fuoco, gli eroi di quella triste e freddissima giornata di 12 mesi fa. Avrebbero preferito salvare almeno una di quelle sette vittime innocenti, ma al loro arrivo la trappola mortale era già scattata.
Davanti alla porta del Teresa Moda ora non ci sono più ne macerie ne i sette lenzuoli bianchi che avvolgevano i cadaveri dei poveri operai. C'è solo un cuore realizzato con delle candele con al centro un mazzo di fiori per non dimenticare.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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