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Non è solo il governatore Claudio Martini a bocciare Silvio Berlusconi dopo la sua visita a Prato. Un giudizio negativo su quanto detto dal premier arriva anche da Lamberto Gestri, candidato per il centrosinistra alla Provincia: “Berlusconi è venuto a raccontare barzellette, non ha preso un impegno concreto per fronteggiare la crisi, sostenere le imprese del distretto, e garantire sicurezza e legalità – afferma Gestri -. Ha dimostrato ancora una volta che le sue acrobazie mediatiche nascondono magnificamente la distanza dal paese reale della gente comune. La trovata dell’indagine sui cinesi e sull’esercito è una nuova presa in giro. L’ennesima promessa che non sarà mantenuta. La dimostrazione è sotto i nostri occhi: il Governo ha firmato – non da ora – il Patto per Prato sicura. Si era impegnato a un’attenzione per Prato nel contrasto all’illegalità. A oggi non abbiamo visto un bel niente. Solo fumo. La parata di ministri e sottosegretari di questi mesi è stata soltanto un grande spot elettorale, una conferma dell’inadempienza di questo Governo e di chi lo guida sulla vertenza che riguarda il distretto”.E altre critiche piovono da sinistra: “Silvio Berlusconi non trova di meglio, per i problemi di Prato e della sua provincia, che riproporre il tema della militarizzazione della città, spacciata per toccasana di tutti i mali”, afferma Lanfranco Nosi, candidato alla presidenza della provincia di Prato per Sinistra RossoVerde. “E’ una colossale bufala, da propaganda elettorale, buona solo per colpire la pancia e gli umori dei cittadini, ma che non offre né prospettive né vera sicurezza” – continua Nosi – mentre la vera insicurezza è nel lavoro che manca, nell’impossibilità di costruirsi un futuro, nella incapacità di comunicare con gli altri.”“Per questo – interviene Renzo Bellandi, candidato a Sindaco – anche noi siamo per far venire un esercito, a Prato: ma un esercito di mediatori linguistici e culturali, che possano favorire la reciproca conoscenza e l’integrazione tra le 104 etnie presenti sul territorio, un esercito di operatori sociali in grado di affrontare le nuove marginalità e i problemi delle persone e delle famiglie”.
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