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Fornire a chi lavora nei pubblici esercizi gli strumenti utili per riconoscere un segnale di pericolo e per prevenire dinamiche di violenza, da quella di genere ad ogni altra possibile manifestazione. E' l'obiettivo che si pone la seconda parte del progetto 'Sicurezza vera', promosso dalla Fipe Confcommercio e dalla Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato per incrementare il livello di consapevolezza diffusa intorno a questo tema. L'iniziativa, inaugurata lo scorso mese di maggio con una prima fase dedicata all'informazione, passa ora al momento della 'formazione'. Questa settimana, nella sede di Confcommercio, venti rappresentanti di altrettanti pubblici esercizi hanno partecipato ad un corso introdotto da Simona Marinai, presidente del Gruppo donne imprenditrici Fipe Pistoia e Prato, e guidato da Carlo Pasquariello, dirigente della divisione anticrimine della questura di Prato.
Ai gestori e dipendenti dei locali sono stati dunque trasmessi, si spiega in una nota, gli strumenti più idonei per fare deterrenza attiva, per riconoscere situazioni al limite, per raccogliere e gestire eventuali richieste d'aiuto o denunce. Un focus è stato fatto, in questo senso, sull'utilizzo dell'app
'YouPol' per le segnalazioni, sul numero di emergenza unico europeo e sui segnali che presagiscono una forma di violenza. A tutti i partecipanti sono state rilasciate vetrofanie da
apporre presso i propri locali, per segnalarli come punto sicuro e incentivare i colleghi ad aggiungersi alla rete.
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