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Ultimo giorno a Prato per il capo della Mobile Nannucci: “Questa città mi resterà nel cuore”


Promosso e destinato ad altro incarico il capo della Squadra Mobile della questura, in servizio a Prato dal 2003. "Esperienza bellissima alla guida di un ufficio che non si è mai tirato indietro e ha lavorato con grande spirito di sacrificio e responsabilità". Grande emozione e clima di festa e di affetto


Redazione


Dopo quindici anni lascia la questura di Prato il capo della Squadra mobile Francesco Nannucci, promosso e destinato ad altro incarico. Intenso di emozione e commozione l'ultimo giorno di permanenza in città, oggi, venerdì 4 maggio. Da lunedì Nannucci si trasferirà a Roma per un corso professionale e successivamente conoscerà la sua nuova destinazione. Saluti e ringraziamenti in un incontro informale con i colleghi, anzi, come li chiama lui “i miei ragazzi”, con il questore, il procuratore capo Giuseppe Nicolosi e i suoi sostituti e con i giornalisti.

“L'attività di polizia giudiziaria a Prato è bellissima – ha detto – un'esperienza enorme, si vede di tutto dalla micro alla macrocriminalità. Ho diretto un ufficio che non si è mai tirato indietro, a cui ho imposto scelte difficili e che mai mi ha detto no. Abbiamo lavorato a tutte le ore, giorno e notte anche durante le feste. Abbiamo lavorato con grande serietà, un operato onesto e trasparente: mai abbiamo aumentato anche solo di un pelo la responsabilità di qualcuno”.
Pur in un clima di grande serenità, il capo della Mobile si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa: “Ho sentito in certi momenti – ha detto – offese e critiche nei confronti del lavoro che io e il mio ufficio stavamo facendo, e mi sono servite per capire quanto poco sapesse del lavoro di polizia chi le pronunciava”.
Francesco Nannucci ha parlato delle due città che ha conosciuto in questi anni: la Prato del 2003 e la Prato del 2018. “Due città impegnative – le sue parole – due città complesse a articolate, sempre pronte ad accettare e ad affrontare qualsiasi dinamica”. Numerose le indagini che hanno visto Nannucci e i suoi “ragazzi” protagonisti: traffico di droga, prostituzione, omicidi, mafia, caporalato. “C'è un'indagine che più delle altre sento che mi appartiene – ha raccontato – quella degli omicidi di Antonella Bruni e Antonio Esposito, trovati morti nell'agosto del 2004 a quattro giorni di distanza l'una dall'altro. Un episodio che mi ha toccato molto, ci ho messo il cuore in quella indagine. Posso dire che ho imparato che non sempre giustizia e legalità vanno di pari passo. Alle famiglie delle due vittime dico invece che un responsabile c'è, un serial killer straniero che in Polonia ha ucciso tredici barboni e al quale, per le nostre leggi, non siamo riusciti a contestare anche questi due omicidi”.
Ringraziamenti ai cinque questori che hanno attraversato i quindici anni di Nannucci a Prato, alla procura e soprattutto alle famiglie degli agenti della Squadra Mobile: “Grazie infinite perché anche loro, indirettamente, hanno sopportato il grande sacrificio di tante ore di lavoro senza orologio e senza calendario”.
L'ultimo ringraziamento alle figlie, presenti al saluto organizzato al bar della questura: “Vi ho voluto con me oggi per mostrarvi dove ero, con chi ero e cosa facevo quanto non sono stato con voi. Amo il mio ufficio e il mio lavoro ma mai quanto amo voi”. Parole toccanti. Nannucci non ce l'ha fatto a trattenere le lacrime.
Uomo dal carattere spigoloso, talvolta scontroso ma capace di trasmettere grande umanità e sensibilità come ha testimoniato stamani il grande affetto dei colleghi ma anche dell'autorità giudiziaria. “Quando ho dovuto esprimere il mio parere sulla promozione di Nannucci ho pensato per un attimo di scrivere un falso – ha detto col sorriso sulle labbra il procuratore capo Giuseppe Nicolosi – in questo modo lo avrei trattenuto a Prato. Sono arrivato alla procura esattamente tre anni fa e mi avevano parlato molto delle qualità umane e professionali di Francesco Nannucci. Le ho toccate con mano e posso dire solo che spero in un incarico all'altezza della sua comprovata professionalità”.
Il saluto del questore Alessio Cesareo: “Gli auguriamo un futuro improntato alle caratteristiche che lo hanno portato alla promozione”.
Alla fine brindisi generale e un festeggiamento (finalmente) sobrio: a nome della Mobile, Nannucci ha devoluto i soldi del rinfresco “alla famiglia di un collega scomparso che sta passando un periodo difficile”.

nadia tarantino
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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