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Se il buongiorno si vede dal mattino, allora il grande evento pratese, la mostra “Lo stile dello zar”, allestita al Museo del Tessuto, è partita con il piede giusto. I due momenti della giornata odierna si sono rivelati un successo: oltre 70 giornalisti delle principali testate nazionali hanno partecipato stamani all’anteprima, mentre all’inaugurazione del pomeriggio ha assistito una vera e propria folla, che dopo i discorsi di rito si è messa pazientemente in fila per vedere i 130 capolavori esposti nelle sale della ex Campolmi.Al taglio del nastro ufficiale hanno presenziato le massime autorità politiche dal presidente della Provincia, Lamberto Gestri al presidente della Regione, Claudio Martini fino al sindaco Roberto Cenni. Con loro il presidente della Camera di Commercio Carlo Longo e il presidente della Fondazione Museo del Tessuto Andrea Cavicchi che, oltre a fare gli onori di casa, ha voluto lanciare un messaggio preciso a tutti i presenti: “Bisogna avere coraggio – ha detto – essere consapevoli che le competenze che abbiamo noi a Prato non ce le ha nessun altro. E sono proprio iniziative come questa che ci permetteranno di mostrarlo al mondo intero”. Parole di incoraggiamento, come quelle del presidente Gestri al mattino, davanti alla stampa: “Questa mostra è un vero atto di coraggio – ha detto – allestire un evento di questo genere in un momento così difficile per Prato testimonia l’impegno di tutti. I pratesi anche così dimostrano che vogliono lottare tutti insieme, richiamando su questa città l’attenzione del mondo con un progetto che guarda al futuro ma racconta attraverso il tessuto e la moda il nostro passato. Credo che possa essere una svolta verso quel rilancio della città e della provincia all’insegna di cultura, turismo e sviluppo economico per cui tutti stiamo lavorando”.Con l’assessore alla cultura del Comune Anna Beltrame che ha insistito sulle carte che Prato può giocarsi. “Lo Stile dello Zar è una scommessa che ha avuto il contributo e la passione di tutti, ma è soprattutto l’occasione per mostrare cos’è Prato, la sua capacità di fare impresa e di influire su moda e arte – ha aggiunto l’assessore Beltrame – Ma è anche una vetrina da cui lasciarsi affascinare per conoscere meglio tutta la città, che è così bella, penso al Lippi e ai tanti tesori che custodisce, da meritare di essere visitata e apprezzata”.La mostra, realizzata in stretta collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, sarà aperta al pubblico da domani, 19 settembre, fino al 10 gennaio e sarà ospitata negli spazi dell’Ex Cimatoria Campolmi, affascinante complesso industriale ottocentesco all’interno delle mura cittadine, simbolo della vicenda produttiva tessile di Prato. La Provincia di Prato è soggetto capofila del progetto, che per la prima volta ha visto la partecipazione corale di tutto il distretto e la collaborazione di enti e associazioni nella realizzazione di un ricchissimo calendario di appuntamenti che affiancano e arricchiscono l’evento con l’obiettivo di far conoscere eccellenze artistiche, artigianali ed enogastronomiche del territorio pratese. Ma non solo. Con la mostra è stato siglato un protocollo d’intesa con il Museo Ermitage e la Fondazione Ermitage Italia che guarda al futuro in vista di ulteriori collaborazioni e ricerche condotte in comune.Complessivamente sono circa 130 le opere che si snodano per un percorso tra sete preziose e dipinti dei grandi Maestri del tempo – come Tiziano Vecellio, Domenico Parodi, Justus Suttermans, Paris Bordon – tra tesori tessili del Cremlino e paramenti italiani, realizzati spesso su disegno di sommi artisti, tra oreficerie e abiti della corte degli Zar, mai esposti prima in Italia e un tempo simbolo di prestigio e di gloria. Fra le opere esposte sarà possibile ammirare la pala della “Circoncisione” ad opera del Cigoli, dipinto originariamente proveniente dalla chiesa di San Francesco e facente parte delle collezioni dell’Ermitage che torna a Prato dopo quasi due secoli di assenza.
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