Il Tricolore è il simbolo della nostra Nazione, ne racchiude il sentimento di appartenenza, di identità e di orgoglio, ma non tutti conoscono la sua storia e come siamo arrivati alle attuali tre bande verticali verde, bianca e rossa. Da giugno scorso è possibile ripercorrere ogni tappa, dal Congresso di Vienna ai giorni nostri, con una bella camminata in 1.800 metri quadrati di giardino che si affaccia su via Roma all'altezza di Grignano. E' il Parco delle bandiere preunitarie realizzato dall'omonima associazione che si è costituita in una data simbolica per il progetto, il 2 giugno – festa della Repubblica. Promotori dell'iniziativa sono due coniugi, Roberta Cambi e Leonardo Macrì, rispettivamente insegnante di italiano e storia del Buzzi e pensionato, che hanno deciso di mettere al servizio della collettività la loro passione per la storia trasformando il proprio giardino in uno spazio didattico dedicato ai fatti storici pre e post Risorgimento. “E’ una passione che ho fin da ragazzo. – racconta Macrì – La imputo all’attaccamento che ho verso le mie origini meridionali con la curiosità di scoprire passo dopo passo come siamo arrivati ai giorni nostri. Per me la bandiera italiana non è un motivo d’orgoglio solo quando vinciamo qualche competizione sportiva a livello internazionale”.
L'area verde è stata strutturata pensando alla cartina geografica dell'Italia nel 1815 quando lo stivale era diviso in tanti Stati. Ciascuno di essi è rappresentato dalla propria bandiera, issata tra i rami degli alberi presenti. Si comincia dal Regno delle due Sicilie con lo stemma dei Borbone appeso a un gelso, si prosegue con le mele cotogne che reggono la bandiera bianca e gialla dello Stato pontificio e si risale verso il nord attraverso il granducato di Toscana, il Regno di Sardegna e il Lombardo veneto sotto dominio asburgico. “Ad ogni albero si fa tappa – racconta Roberta Cambi – approfondendo la storia del vessillo e quella dello Stato che rappresenta. L'idea di attaccare le bandiere agli alberi è ispirata alla Rivoluzione francese e vuole essere un simbolo di rinascita”. Il tuffo nella storia attraverso la natura attraversa i moti risorgimentali, la Carboneria, le guerre d'indipendenza, le Repubbliche sorelle e in particolare la bandiera Cispadana che segna la nascita del nostro Tricolore; il percorso arriva all'Unità d'Italia e la supera fino ad approdare al referendum tra monarchia e repubblica con uno sguardo rivolto al futuro. Attaccata all'ultimo albero, insieme al nostro tricolore, c'è anche la bandiera dell'Unione Europea. Un modo originale per raccontare la nostra storia che l'associazione vuole mettere a beneficio di tutti: “Non c’è alcun biglietto d’ingresso. – prosegue Cambi – Chi vuole può lasciare una donazione ma è un contributo libero e volontario. E’ necessario prenotarsi sul nostro sito. Al momento apriamo la mattina della domenica e dei festivi”.
Ovviamente l’idea è di creare una rete con le scuole medie e superiori per delle visite guidate da organizzare nel corso dell’anno. L’associazione ha aperto anche un dialogo con l’amministrazione comunale per future collaborazioni. “Speriamo di riuscire a trasmettere la nostra passione per questo periodo storico. – concludono – Ci piacerebbe che al termine del percorso il visitatore ne uscisse arricchito”.
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