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"Stiamo per fermare tutte le attività programmate, è questione di giorni". Lo afferma Paolo Morello Marchese, il direttore generale dell'Asl Toscana centro. Il provvedimento, spiega, riguarderà tutti gli ospedali dell'azienda sanitaria, competente per le province di Firenze, Prato e Pistoia (tranne Careggi, Azienda ospedaliero universitaria a se stante), e ha lo scopo di liberare posti letto per fronteggiare l'emergenza covid. Quindi anche il Santo Stefano di Prato.
Resteranno garantiti gli interventi di chirurgia oncologica, quelli per patologie tempo dipendenti come infarto e ictus, e le urgenze. Al momento, sottolinea ancora Paolo Morello Marchese, l'incremento settimanale dei ricoveri Covid nei nosocomi della Asl è di "50-60 unità". "Se questo incremento continuerà per mesi – aggiunge – inevitabilmente andremo a saturare i letti".
In base ai dati della Asl sui ricoveri – aggiornati a ieri 10 novembre -, i posti letto covid attualmente liberi sono 48, su un totale di 768 disponibili. Liberi al momento anche 108 posti letto no covid (su 982 totali), che presto potrebbero essere convertiti per fronteggiare la pandemia.
I posti letto covid, spiega sempre il dg della Asl, vengono aumentati gradualmente in base alle esigenze, convertendo quelli no covid. "La nostra situazione non è esente da criticità – afferma ancora Paolo Morello Marchese -, ogni settimana aggiungiamo letti Covid mano a mano che si dimettono pazienti, c'è un incremento graduale di posti covid mano a mano che evolve la situazione".
"La decisione di metterci in zona arancione – aggiunge – diminuirà i momenti di convivenza e quindi avrà un effetto di rallentamento sulla diffusione del virus".