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Passano i governi, cambiano i loro colori ma quella che resta immutata è la situazione del grande malato pratese: il palazzo di giustizia. A certificarlo, se ce ne fosse stato bisogno, è la risposta scritta del ministro della Giustizia Carlo Nordio all'interrogazione presentata a luglio dai deputati del Pd Marco Furfaro, Emiliano Fossi e Federico Gianassi. Cinque pagine dove si ammette che a Prato c'è carenza di personale, con una scopertura effettiva del 35% (46 dipendenti in servizio a fronte dei 72 previsti da una pianta organica di per sé già deficitaria per le esigenze del territorio) e si parla in maniera generica di un piano nazionale di assunzioni, senza però dire niente sulle ricadute che questo avrebbe sugli uffici pratesi. Mentre, riguardo quelli che sono i problemi infrastrutturali dell'immobile, il ministro allega una relazione dove questi guai vengono elencati, cosa peraltro che tutti conoscono, prendendo impegni anche in questo caso generici e senza tempistiche.
"Una risposta che non ci soddisfa – dice Marco Furfaro, primo firmatario dell'interrogazione -. Soprattutto perché lo scorso aprile il viceministro Francesco Paolo Sisto venne qui a Prato, accompagnato dalla deputata Erica Mazzetti, prendendo precisi impegni che non si sono tradotti in fatti. E' vero che finora tutti i governi che si sono succeduti, anche quelli di centrosinistra, non hanno mai affrontato e risolto il problema, ma adesso c'è questo governo in carica e un suo esponente aveva preso impegni precisi, purtroppo disattesi. Prato non può più permettersi di avere un tribunale che non funziona, le ricadute negative sono su tutto il territorio, a partire dall'economia e dalla capacità attrattiva che questo ha".
Per questo Furfaro, che era accompagnato dal segretario provinciale del Pd Marco Biagioni, lancia una nuova sfida: "Presenteremo in Parlamento un ordine del giorno – dice – per impegnare formalmente il governo a redigere un piano assunzionale per Prato, con numeri e date certe. E su questo chiederemo l'appoggio di tutti, compresi i parlamentari eletti con il centrodestra. Vedremo se sapranno stare dalla parte della città".
Anche perché, come ha ripetuto Biagioni: "Il tema è centrale: se si ferma il tribunale si ferma tutta Prato".
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