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La firma di ieri, tra Regione ed Autolinee Toscane, del nuovo contratto di servizio che regolerà il trasporto pubblico locale per i prossimi 11 anni senza sapere quando avverrà il passaggio dei beni necessari all’esercizio dal vecchio al nuovo gestore e a un mese dalla riapertura delle scuole, aggiunge ulteriore incertezza a un quadro già molto complicato per chi sta lavorando a un ritorno in classe sereno e sicuro. Il presidente della Provincia, Francesco Puggelli, che ha la competenza delle scuole superiori, si dice "molto preoccupato" perché in questo momento non sa con chi deve confrontarsi per organizzare il trasporto scolastico rispetto a ingressi e uscite scaglionati. In più Roma non ha ancora chiarito se la capienza dei mezzi può essere al 100% come per il servizio di trasporto dedicato, ossia lo scuolabus per le materne e le primarie. Aspetto, questo, fondamentale per dimensionare il servizio. "Noi la nostra parte la stiamo facendo con 25 cantieri aperti per adeguare le strutture scolastiche alle nuove esigenze. Auspico – afferma Puggelli – che la Regione, che la competenza sul trasporto, faccia altrettanto per arrivare puntuale all'appuntamento con la prima campanella. C'è la sfida, completamente aperta, delle risorse aggiuntive dedicate al trasporto che dovrebbero arrivare con il decreto agosto. Sfida che avrebbe richiesto un contesto di maggiore calma e cautela".
Se la Regione non farà chiarezza su tempi e modi del passaggio ad Autolinee toscane, il rischio è di iniziare un percorso con il gestore uscente del territorio, ossia Cap, per poi dover buttare all’aria tutto e ricominciare da capo con i nuovi gestori. L’alternativa è quasi peggiore, restare immobili, perché il 14 settembre, giorno del rientro a scuola, potrebbe tradursi nel caos più totale. "Sta alla Regione darci queste risposte. – conclude Puggelli – I nostri ragazzi meritano un ritorno alla normalità".