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C'è anche quella di Prato tra le Province della Toscana che insieme a Upi regionale promuoveranno azioni legali e una class action contro l'azienda di trasporto locale Autolinee Toscane se dal primo gennaio non sarà in grado di assicurare il servizio sui territori della regione. La decisione è stata presa nel corso di un direttivo straordinario dei presidenti provinciali dopo che At ha annunciato tagli al servizio. "La comunicazione alle Province della Toscana – si spiega in una nota – è stata fatta solo in questi giorni, malgrado la causa dei disagi non siano eventi imprevisti o emergenze, ma una norma: il divieto di circolazione dei bus di categoria Euro 2. Le conseguenze saranno il blocco di quasi 240 bus, con un taglio indiscriminato su centinaia di corse, comprese quelle scolastiche, per i pendolari e ad alta frequentazione".
"È inaccettabile questa mancanza di programmazione e gestione da parte di At – dice Simone Calamai, presidente della Provincia di Prato -. Chi gestisce un servizio di queste dimensioni su scala regionale ha il dovere di porre certi problemi gestionali in tempi congrui alla loro possibile risoluzione. Tutto ciò denota una gestione che non è all'altezza di quelli che sono sempre stati gli standard della Toscana".
“Data la situazione – prosegue Calamai – siamo chiamati a invitare la Regione Toscana a esercitare il proprio ruolo di controllo e di regolazione del servizio e a rivolgere un appello ai parlamentari e soprattutto ai prefetti affinché sostengano la nostra richiesta di una proroga verso il Governo Meloni, in modo da scongiurare una situazione di emergenza che rischierebbe di provocare problemi di ordine pubblico sui territori e un’interruzione di servizio pubblico”.
In ogni caso, ricordano i presidenti provinciali, la proroga degli Euro 2 non risolverebbe strutturalmente la situazione, visto che per fine 2024 è previsto il blocco dei mezzi Euro 3. "Non è dato sapere i piani di investimento per provincia da parte dell'azienda – spiegano -. Riteniamo necessario che il gestore del contratto pubblico di trasporto pubblico locale avvii fin da gennaio un tavolo permanente con At e gli enti locali per gestire la situazione, anche alla luce dei gravi disservizi che già oggi studenti e cittadini subiscono. Il blocco a fine 2024 dei 700 mezzi Euro 3 sarebbe il definitivo colpo di grazia a uno dei servizi pubblici essenziali per i cittadini".
La replica di Autolinee Toscane non nasconde la meraviglia per "i toni e le scelte annunciate dalle Province toscane". L'azienda conferma di aver "già avviato il piano di sostituzione degli Euro 2", problema per il quale "non solo abbiamo coinvolto tutti gli enti ma abbiamo anche cercato, d'intesa con la Regione, altre soluzioni: purtroppo anche dalle società private del Tpl sono arrivate proposte solo di poche decine di mezzi, a dimostrazione che la crisi del settore non riguarda solo noi".
At rileva che "nonostante le difficoltà presenti, e in parte imprevedibili, proprio essere una grande azienda ci ha consentito di raddoppiare l'acquisto dei bus previsto dal contratto di gara per il primo anno (200 in tutto), e ci ha permesso di muoverci da tempo per cercare di accelerare la sostituzione degli Euro 2".
In Toscana, prosegue At, "si pagano i ritardi nell'assegnazione della gara di 6 anni, che ci hanno obbligato a comprare i vecchi bus (370 Euro 2, 700 Euro 3), anche se non volevamo; a questo proposito va evidenziato che l'alienazione degli Euro 2 dopo soli due anni comporterà per At una minusvalenza di oltre 1 milione di euro".