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Tour di Enrico Rossi a Prato: “Chiederemo al governo un accordo con la Cina per gestire l’emigrazione”


Redazione


Si muove come il governatore in pectore della Toscana, Enrico Rossi. Incontra associazioni di categoria, imprenditori e lavoratori, non dimenticando di inserire nell’agenda anche un paio di colloqui con il sindaco Cenni ed il presidente della provincia Gestri. La sua carica, d’altronde, di assessore regionale alla sanità già lo facilita ad assumere un profilo spiccatamente istituzionale. E spiega anche la ragione della scelta unanime del Pd e del centrosinistra in suo favore.“E’ una figura nota alla Regione per il lavoro apprezzato che ha svolto alla sanità in questi anni” l’ha descritto in questi termini nella conferenza stampa di questa mattina il segretario provinciale del Partito Democratico, Bruno Ferranti. “Nel suo caso non sono state necessarie le primarie, perché da subito c’è stata convergenza sul suo nome” ha sottolineato. “Da me c’è uno spirito di collaborazione senza alcuna volontà di polemica” ha messo in chiaro Rossi. Sommando a questo le ben note divisioni del centrodestra, privo ancora di un candidato alla presidenza e con l’Udc approntata ad una corsa solitaria, la vittoria di Rossi il prossimo 28-29 marzo può essere messa in discussione soltanto da un clamoroso harakiri di Pd ed alleati. Ferranti ha voluto ringraziare Rossi “per aver scelto Prato per l’apertura della sua pre-campagna elettorale”. “Prato è la piazza più difficile, ma anche entusiasmante e densa di risultati, se riusciremo a portare la svolta ed il cambiamento”. D’altronde Prato rappresenta “un segno per la regione” infatti “se riprenderà il volo si muoverà anche la Toscana”. Rossi ha presente la realtà pratese “un laboratorio italiano ed europeo” che “nel 2000 era la zona più avanzata e dinamica della regione e adesso con la crisi ha dimezzato il suo fatturato ed occupazione”. E per questo ha lanciato sulla piattaforma di idee, calibrate in particolar modo sui due grandi capitoli di crisi economica e questione cinese. “Bisogna prorogare gli strumenti di mobilità per evitare che migliaia di lavoratori finiscano sul lastrico” ha dichiarato Rossi, ricordando i corsi di formazione attivati dalla Regione in collaborazione per la provincia per agevolare la ricollocazione di lavoratori in mobilità. Inoltre “intendo recepire dal mondo artigiano la richiesta d’aiuto sul fronte di finanziamenti e progetti”.Due le richieste al governo: l’effettivo inserimento di Prato nelle aree di crisi e la stipula di un accordo con la Cina per la gestione dell’immigrazione. Su questo capitolo politico per Rossi “va bene la lotta all’illegalità, ma occorre soprattutto rimuovere le cause”. Anzitutto col controllo dei flussi “se il governo nazionale ha fatto un accordo con la Libia, forse sarebbe potrebbe formularlo con maggiore facilità con la Cina”. “Se sarò eletto governatore solleciterò il governo, perché si attivi una delegazione ai massimi livelli che tratta e discuta con la Cina dell’immigrazione”. Un punto politico dirimente a fianco dell’emersione delle imprese e con esse dei diritti dei lavoratori “la parola schiavo deve essere bandita da questa regione, dobbiamo ricordarci dell’origine della nostra causa, ovvero portare più giustizia e più libertà, i diritti al lavoro ed alla vita dignitosa”. Chiesto l’intervento di governo e ministro dell’economia per incentivare l’emersione del sommerso, nonché una sorta di cooperazione fra il mondo delle confezioni cinesi ed il distretto tessile bisogno di committenti. Rossi ha anche proposto di dar vita ad un “laboratorio di verifica della qualità e dei danni alla salute di lavorazioni e prodotti usati nei tessuti  provenienti dalla Cina, prima dello sdoganamento, in collaborazione con la Guadia di Finanza”. Oltre ad una sorta di kit per educare alla legalità le neomamme immigrate “chi più e meglio di una madre vuole l’integrazione del proprio figlio?” ha chiesto retoricamente Enrico Rossi. Che si è dichiarato contrario al tetto del 30% di studenti immigrati proposto dal ministro Gelmini “è stato sperimentato negli Usa e ha provocato sconquassi”.Piuttosto Rossi vede di buon occhio prendendo ad esempio stavolta Gran Bretagna e Olanda “i corsi di lingua per gli immigrati: la prima volta gratuiti, la seconda volta se bocciati a pagamento”. E ha confermato la posizione della Regione sul Cie “se arriverà una proposta dal governo verrà discussa, da parte nostra sosteniamo che devono essere garantite regole d’umanità”. Un accenno anche alla questione della carenza d’organico della polizia municipale bloccato ai livelli del 1995 “è inadeguato ad una provincia come Prato, se la regione si fosse comportata allo stesso modo adesso la situazione sarebbe drammatica anche nell’istruzione e nella sanità”.

Carlandrea Adam Poli

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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