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Il primo pensiero che ha avuto, una volta tornato a casa dopo aver sconfitto il Covid, è stato per tutti i sanitari che si sono presi cura di lui. Medici, infermieri, oss, giovani e meno giovani, che per 10 lunghi giorni sono stati i suoi angeli custodi nel reparto Covid al secondo piano del Santo Stefano.
Un sentimento di gratitudine che Giuseppe Capuozzo ha voluto rendere noto a tutti attraverso Notizie di Prato. "Il personale medico ed infermieristico del Santo Stefano – racconta – per quei 10 giorni ha fatto il massimo per curarmi ed alleviare la mia sofferenza. Il tutto a rischio della loro salute. Iniziavano le oss già di prima mattina, riuscendo a dare una scossa positiva alla giornata con la loro allegria e voglia di scherzare. Ero molto stanco, respiravo poco e la testa scoppiava, ma devo dire che vedere gli infermieri così tempestivi e precisi tutti i giorni è stata una cosa fondamentale per me. Sapevo che erano preparati e che stavano facendo le cose giuste. Quando poi sono stato davvero male, un dottore è rimasto con me fino a notte fonda ed è andato via solo quando i valori erano tornati alla normalità".
Un'abnegazione che ha molto colpito Giuseppe Capuozzo: "Ho capito – dice – che nel nostro ospedale lavorano professionisti preparati e che amano davvero quello che fanno".
E dire che Capuozzo era uno di quelli che pensava il Covid fosse un'influenza appena più forte di quelle comuni. "Mi sono dovuto ricredere – dice – quando all'inizio del mese è entrato nella mia casa. E' cominciato con febbre alta e tosse, poi i dolori si sono allargati a tutto il corpo. Finché mi sono ritrovato con la saturazione a 85/86. Mia moglie ha chiamato il 118 e sono stato portato d'urgenza in ospedale, dove mi è stata diagnostica una polmonite già in fase avanzata. La paura è arrivata tutta insieme, ma per fortuna ho incontrato sul mio cammino gli angeli del reparto Covid del Santo Stefano".
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