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“Apprendiamo con estremo favore il comunicato ufficiale del ministro Gelmini inerente il tetto massimo del 30% per gli alunni stranieri all’interno delle classi. Siamo estremamente soddisfatti che Prato stia sempre più divenendo, grazie all’onorevole Mazzoni, locomotiva trainante per quanto riguarda le politiche dell’immigrazione e dell’integrazione”. Non si è fatta attendere la risposta positiva degli assessori all’istruzione Pieri e all’integrazione Silli al provvedimento diramato nelle ultime ore dal ministero dell’istruzione. I due esponenti della giunta comunale, nonché membri di spicco del Pdl si uniscono anche nel riconoscere il ruolo chiave svolto dal loro parlamentare e coordinatore provinciale Riccardo Mazzoni. “Qualche mese fa – scrivono – portammo a Roma le nostre richieste, segnalando la necessità di limitare la presenza straniera in alcune classi per favorire l’apprendimento sia dei bambini italiani che dei bambini stranieri che già parlavano italiano e per evitare una sorta di integrazione al contrario. L’onorevole Mazzoni si è fatto carico di tutto questo e ancora una volta la città di Prato è stata determinante”.Favorevole al provvedimento anche l’europarlamentare Claudio Morganti “È indispensabile che ci sia un tetto massimo per avere una perfetta integrazione. Non ci devono essere classi completamente composte da alunni stranieri, perché altrimenti non ci sarebbe integrazione con gli alunni italiani”. Il leader leghista, però pone una condizione “ma solo se quel 30% conosce già la lingua italiana. Senza tale conoscenza, infatti, non ci sarebbe integrazione e gli alunni stranieri si sentirebbero, perciò, come dei pesci fuor d’acqua. E gli italiani, invece, correrebbero il rischio di rimanere indietro col programma didattico”. Per questa ragione Morganti rispolvera una vecchia proposta cara alla Lega Nord: la proposta fatta dall’onorevole Cota sul preinsegnamento della lingua italiana agli alunni stranieri prima di inserirli nelle classi, così che italiani e stranieri siano sullo stesso livello. Mentre l’accento degli assessori Pieri e Silli si posa “sull’integrazione delle seconde generazioni, fondamentale per creare la società ed i cittadini del futuro”. A partire dalla “scuola elementare, che è soprattutto la prima palestra ove devono iniziare gli iter di integrazione”.
Carlandrea Adam Poli