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La norma che fissa il tetto massimo di alunni stranieri per classe al 30% potrebbe avere poco valore per Prato. E’ quello che teme il parlamentare Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl, alla luce di quanto annunciato dal ministro Gelmini, vale a dire che dal computo saranno esclusi i bambini stranieri nati in Italia. “Questo criterio – dice Mazzoni – rischia, almeno nella situazione pratese, di non risolvere il problema, perché ci sono numerosi casi di bambini cinesi nati a Prato, poi tornati a vivere in Cina, dai nonni o in collegio, e quindi rientrati in Italia in età scolare senza conoscere nemmeno una parola di italiano. L’auspicio quindi è che nella circolare applicativa il criterio di esclusione dal tetto del 30% si riferisca non solo al luogo di nascita, ma anche e soprattutto all’effettiva conoscenza della lingua italiana”.Il resto del provvedimento, invece, trova il favore di Mazzoni: ” Stabilire un tetto, infatti, è l’unico modo utile per favorire l’integrazione, perché grazie a questo limite si evita la formazione di classi ghetto con soli alunni stranieri. Il numero degli alunni stranieri presenti nelle classi pratesi è in costante aumento: nell’anno scolastico 2008-2009 erano 5620, pari al 16,7%, mentre quest’anno si è toccato il 23%. Ci sono scuole, come Marco Polo e Mascagni, dove la percentuale di bambini immigrati è molto superiore: in alcune classi si arriva al 52%”.
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