La terza corsia dell'A11 imbocca la scorciatoia per raggiungere il traguardo dell'apertura dei cantieri. Il decreto Omnibus approvato il 7 agosto infatti, non prevede più il parere vincolante del Consiglio Superiore dei lavori pubblici per la progettazione di una serie di interventi tra cui l'ampliamento del tratto autostradale tra Firenze e Pistoia che dunque, saltando un passaggio, arriverà a destinazione con più velocità. Secondo il presidente della Regione, Eugenio Giani, i lavori potrebbero partire già a ottobre. Presidente che ha ricordato il protocollo firmato a maggio da Regione, Ministero delle Infrastrutture e Società Autostrade che prevede, oltre all'ampliamento della terza corsia, anche molte opere di mitigazione nell'area centrale della Toscana. "Auspico adesso che avvenga in tempi rapidi l’avvio dei lavori. Si tratta di un intervento strategico per la viabilità di collegamento nell’area Firenze-Prato- Pistoia – prosegue Giani – con l’ampliamento a tre corsie che alleggerirà il traffico in una delle zone più congestionate d’Italia. Non solo, l’opera infrastrutturale sarà un beneficio anche per l’intera area polifunzionale di Novoli, sulla quale si concentrano attività importanti dalla cittadella universitaria, al centro direzionale, alle altre realtà finanziarie in via di sviluppo. E’ una priorità della Regione – ha concluso Giani – Per questo oggi, a pochi giorni dall’approvazione del decreto Omnibus, torniamo a sottolinearne l’importanza e l’urgenza” .
Critico il comitato InMezzo ad un'Autostrada che da anni si batte per fermare l'intervento e per ottenere l'installazione delle barriere architettoniche lungo tutto il tratto pratese dell'A11. "Di controlli e valutazioni adeguate ce ne sarebbe molto bisogno su diversi aspetti. A cominciare dal fatto che si facciano interventi su valutazioni ambientali ormai scadute, per realizzare l'ennesima grande opera obsoleta e dannosa che ingolferà la Piana. Sarebbe curioso infatti chiedere al Presidente Giani, al sindaco Biffoni e agli assessori promotori dell'iniziativa, come si possa realizzare mobilità sostenibile e sviluppo ecologico, investendo ancora nel traffico privato su gomma, le cui emissioni rappresentano sul territorio oltre il 15% d'inquinamento e sono la prima fonte di impatto acustico (dati Arpat), oltre all'ulteriore impermeabilizzazione del suolo con altre colate di cemento in zone alluvionali. Si parla poi di un intervento da 600mln di euro di cui non si conosce ancora la quota di cofinanziamento pubblico, o la contropartita in termini di adeguamento tariffario successivo. Già, perchè difficilmente le opere di compensazione – abbastanza marginali eccetto qualche esempio – sono il frutto dell'abilità negoziale degli enti locali verso una concessionaria così potente, che anche di recente ha operato aumenti unilaterali. La riprova sta nelle roboanti dichiarazioni del sindaco Biffoni, che nel 2021 aveva trasmesso via pec ad Aspi un'ingiunzione di immediata realizzazione delle barriere anti-inquinamento, senza apparentemente alcun riscontro concreto, accantonando così la sua funzione di tutore della salute pubblica. – conclude il comitato – Ribadiamo la priorità principale sulla Firenze-mare legata alla ricezione del capoluogo toscano e quindi sanabile con gli interventi pianificati da Peretola a Prato Est, per cui come Comitato si propone una revisione del cronoporogramma con un collaudo al termine dei lavori sul 1° lotto, per ridiscutere e risolvere così l'intero progetto.
Terza corsia A11, Giani: “Via i lavori a ottobre”. Il comitato cittadino: “Progetto da rivedere”
L'intervento beneficerà delle semplificazioni contenute nel decreto Omnibus approvato dal governo il 7 agosto
189
Edizioni locali: Prato