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Anche gli ospiti Airbnb dovranno pagare la tassa di soggiorno al Comune di Prato. L'importo è minimo ed equiparato agli affittacamere, 50 centesimi a persona a notte. La sua entrata in vigore è questione di poche settimane. Il tempo dell'approvazione della modifica al regolamento sull'imposta di soggiorno da parte del Consiglio comunale e dell'attivazione della piattaforma regionale, slittata dal 1° gennaio al 1° marzo.
Intanto l'adeguamento della normativa pratese è stata approvato dalla commissione 1 presieduta da Rosanna Sciumbata che per prima un anno fa ha posto la questione all'ordine del giorno facendo approvare una mozione dal Consiglio comunale. Ora quell'impegno teorico si traduce in realtà. "Seguiamo l'esempio di grandi città come Milano e Firenze, – spiega Sciumbata – anche se nel nostro caso il fenomeno ha dimensioni minori".
Pur con numeri limitati, l'introduzione della tassa di soggiorno per chi affitta case per periodi brevi attraverso piattaforme on line, rappresenta un provvedimento equo rispetto alle altre strutture ricettive che già la pagano e costituisce anche un potenziamento di questa voce d'entrata delle casse comunali che nell'ultimo anno ha contato circa 350mila euro.
Il regolamento modificato dovrà passare anche il vaglio della commissione bilancio presieduta da Cristina Sanzò, poi, dalla prossima settimana passerà al Consiglio comunale. Ovviamente la tassa di soggiorno sarà versata dagli ospiti/turisti al gestore del portale che poi girerà la somma dovuta al Comune. /div>
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