I medici di famiglia si stanno organizzando per effettuare i tamponi rapidi ai pazienti che hanno avuto contatti con persone positive e per chi è al termine della quarantena. “L'accordo – spiega Alessandro Benelli segretario Fimmg Prato –avrà anche un impatto importante sul territorio sia dal punto di vista della tracciabilità, sia da quello della velocità dei tamponi. Di fatto dovranno sottoporsi al tampone molecolare solo quei pazienti che risultano positivi, quindi si alleggerisce il laboratorio d’analisi”. Spazi trovati e accordo sindacale raggiunto, ma resta ancora il problema dei tamponi, i primi dovrebbero arrivare entro dieci giorni. Secondo l’accordo saranno distribuiti direttamente dai farmacisti, dopo che i medici avranno effettuato la prenotazione sulla piattaforma di Asl, in pratica lo stesso circuito utilizzato per i vaccini antinfluenzali. Saranno poi i medici a caricare, tramite l’App, sul sistema il risultato che sarà visibile oltre che al paziente anche al dipartimento di prevenzione che, quindi, potrà iniziare i percorsi di tracciabilità. Intanto negli ultimi due giorni i telefoni dei medici di famiglia hanno squillato meno. “Credo – continua Benelli – che si iniziano a vedere i primi effetti della zona rossa, ma anche quelli dei tracciatori che lavorano dalla Fortezza da basso. Ho riscontri positivi anche sulla mail di fine quarantena che ha sbloccato molte situazioni alleggerendo anche la burocrazia a nostro carico”.
Gea, la cooperativa dei medici di base ha presentato un piano che impegna sette giovani medici che si occuperanno di refertare e fare i tamponi, non è prevista invece la figura dell'infermiere. E' stata anche richiesto di utilizzare la struttura del drive through del Giovannini che attualmente è ferma. “La scelta di coinvolgere le nuove generazioni – spiega Giovanni Castaldo referente rapporti Asl – ha un duplice obiettivo: alleggerire i medici di famiglia che continueranno a visitare e portare avanti il loro importante compito sul territorio, dall'altra permettere a giovani medici di fare esperienza. Al nostro nostro si possono unire anche altri medici di famiglia”.
Alla casa della salute di via Fra Bartolomeo i medici di famiglia si alterneranno nel servizio insieme a un infermiere, verrà montata una tensostruttura accanto al parcheggio in modo da creare un percorso differente rispetto a quello utilizzato dai pazienti che frequentano la struttura. L'agenda degli appuntamenti e le risposte saranno gestite direttamente dallo studio medico e sono riservate ai pazienti dei 14 medici di famiglia che esercitano all’interno della struttura.
Anche in val di Bisenzio le funzioni territoriali si stanno organizzando per effettuare i tamponi rapidi. “Per quanto riguarda l’alta val di Bisenzio – spiega Aldo Fani referente per il territorio – abbiamo pensato all’ex Meucci, abbiamo avuto la disponibilità da parte dell’amministrazione, nella prossima settimana avremo anche un incontro con il sindaco di Vaiano e di Cantagallo poi dovremmo partire.”
L’ex Meucci è già stato utilizzato per effettuare i test sierologici per gli insegnanti, mentre il piazzale come drive through per i tamponi molecolari.
In fase di organizzazione Montemurlo e anche Poggio a Caiano dove probabilmente si utilizzerà la sede della Misericordia .
Per la coordinatrice FT Rosanna Sciumbata “L’obbligatorietà pone in difficoltà la medicina generale sia per gli spazi sia per quanto riguarda i tempi, Asl dovrebbe trovare una nuova soluzione ben vengano le proposte come quella della cooperativa Gea che spende le professionalità dei medici di famiglia sul territorio.”
Tamponi rapidi, medici di famiglia pronti a partire entro dieci giorni
Da Prato alla Valbisenzio il servizio è quasi pronto, si utilizzeranno tensostrutture, il drive through del Giovannini, ma anche l'ex Meucci. I tamponi rapidi saranno distribuiti dai farmacisti entro la fine della prossima settimana
71
a.a.
Edizioni locali: Prato | Val di Bisenzio