E’ stato condannato a 7 anni, 5 mesi e 10 giorni l’ultimo dei quattro militari dell'Esercito arrestati nel 2018 con l'accusa di concussione per aver preteso e ottenuto soldi dai cinesi fermati nelle strade del Macrolotto 1 e sottoposti a controlli abusivi, ossia al di fuori del percorso di vigilanza.
Tre di loro hanno patteggiato condanne a due anni, il quarto, il caporale maggiore capo Emanuele Corrado Pepe, l’unico a non essersi congedato, ha seguito invece il rito ordinario assistito dall’avvocato renna. Ieri, 27 ottobre, la sentenza. Il pubblico ministero Massimo Petrocchi aveva chiesto 10 anni e 5 mesi.
I quattro, all'epoca dei fatti tutti in forza alla caserma Marini di Pistoia 183° Reggimento paracadutisti Nembo e impegnati a Prato nell'operazione Strade sicure, furono arrestati sulla scorta di informazioni che segnalavano la presenza, del tutto inusuale, di una pattuglia dell'Esercito nella zona produttiva del Macrolotto. I quattro militari si appostavano nei pressi delle aziende e fermavano i furgoni condotti da cinesi ai quali, dopo il controllo dei documenti, prospettavano maximulte e denunce che potevano però evitare versando subito qualche soldo in contanti. Una vera e propria attività parallela quella messa in piedi dalla pattuglia che da ogni cinese fermato racimolava tra 50 e 100 euro, ma in un'occasione i militari si sarebbero accontentati di dieci euro perché la vittima di turno più di quello non aveva con sé. La presenza della pattuglia che chiedeva soldi per scongiurare conseguenze ben più gravi, era diventata oggetto della segnalazione in tempo reale in una chat cinese: messaggi sulla posizione dei militari in questa o in quella strada del Macrolotto 1 così da informare i connazionali e suggerire un tragitto diverso.
Taglieggiavano i cinesi, condannato anche il quarto parà
L'accusa aveva chiesto 10 anni e 5 mesi. Il giudice è stato più clemente. Gli altri tre militari hanno patteggiato condanne a due anni
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