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Resta ancora incerta la matrice dell’attentato incendiario di ieri sera contro un negozio gestito da nigeriani in via Magnolfi, ma la vicenda sta già assumendo le tinte della polemica ad uso e consumo della politica cittadina. Ad aprire lo scontro è il leader del Pd in consiglio comunale, Massimo Carlesi che afferma: “Si tratta in ogni caso del fallimento delle politiche di sicurezza del centrodestra. Non si riesce a capire come sia potuto capitarenella zona p iù controllata del centro, frequentata da tanta gente, piena di ordinanze e con le ronde dei militari che si incrociano”. La stessa scelta clamorosa dei tassisti di rinunciare ai posti in sosta in piazza della stazione per sfuggire alle minacce ed alle aggressioni fisiche “è una prova ulteriore – dice Carlesi – del fallimento totale sulla sicurezza”. Ben chiaro il bersaglio di Carlesi: “Siccome ho tanta stima delle forze dell’ordine sarebbe bene che Milone per un po’ di tempo stesse in silenzio, poiché la sua politica mediatica sta portando soltanto a dei disastri, lasciando lavorare chi sa”.Ancora più impietosa la critica del segretario del Partito Democratico, Bruno Ferranti: “La nostra città è oramai da alcuni mesi teatro di atti di intolleranza razziale, furti negli appartamenti, scippi, che inquinano il sereno scorrere della vita quotidiana dei pratesi. La città oggi è meno sicura. La politica per la sicurezza attuata dal Centrodestra nei primi mesi di governo della città è fallimentare”. Puntuale la replica dell’assessore alla sicurezza Milone: “Dopo aver negato il problema sicurezza in tutta la campagna elettorale Carlesi negli ultimi giorni si è svegliato” risponde con ironia, rigettando le accuse dell’esponente Pd “almeno io ho cercato di affrontarlo e di dare una soluzione”. Scettico anche sul destinatario degli strali, facendo leva sulla competenza nel comando delle forze dell’ordine: “per Carlesi le politiche fallimentari sarebbero del questore?”. Sulla situazione di via Magnolfi Milone ricorda: “Questa amministrazione sta facendo di tutto, ma certi episodi possono capitare e confermano che il problema viene da lontano. Già nella giunta Romagnoli avevo fatto presente che era impossibile che certi negozi etnici potessero esistere senza creare dei problemi”. L’assessore alla sicurezza, non smentendo la sua fama di sceriffo è comunque pronto ad adottare ulteriori provvedimenti ad una condizione “che nessuno dopo non venga ad accusarci di usare metodi duri, perché non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.
Carlandrea Adam Poli
