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Facebook è indubbiamente il futuro. Ma anche un social network, con i piedi ben piantati nella contemporaneità, può aiutare a fare un tuffo nostalgico nel passato. E’ il caso, ad esempio, della pagina Prato scomparsa, nata a metà giugno e già abbondantemente sopra i 2.300 fan. Una pagina che si propone di raccontare – come si legge nella presentazione – “la città di Prato e le sue trasformazioni nel tempo, attraverso documentazione fotografica. Una pagina fatta semplicemente per passione, e per condividere l’amore per la storia della città di Prato attraverso le sue immagini”.
Nata da un’idea di Daniele Nuti, in breve il “giochino” di svuotare cassetti e bauli per ritrovare vecchie foto di Prato, ha finito per coinvolgere decine di pratesi. Così, in poco più di due settimane, l’archivio fotografico di Prato scomparsa si è andato arricchendo di centinaia di immagini che spaziano dai primi del ‘900 fino a pochi decenni fa. Tutte foto che immortalano una Prato che non c’è più ma che è ancora viva nella memoria di molti pratesi. E infatti i commenti alle foto e ai vari link sono spesso intrisi di commozione e di meraviglia, quando non di incredulità per vedere come è cambiata nel giro di pochi anni la nostra città. E c’è spazio anche per ricordi personali, aneddoti, rievocazione di personaggi noti e meno noti.Vedere le fabbriche in via Valentini o una bella foto dall’alto del Fabbricone circondato dai campi ma anche, per restare all’attualità dei giorni nostri, l’angolo tra piazza San Marco e via Pomeria prima ancora che venissero costruite le vecchie Poste, fa davvero impressione. Così come le immagini di personaggi e mestieri ormai dimenticati. O il mercato sotto le logge in piazza Lippi. Insomma, un’amarcord collettiva che sta coinvolgendo decine se non centinaia di persone. Perché il bello della pagina è che le foto si accavallano l’una sull’altra postate da persone che vogliono condividere il loro “pezzettino” di ricordi, innescando così dei circoli virtuosi impensabili. E così alle immagini drammatiche dei bombardamenti della seconda guerra mondiale si affiancano quelle delle feste allo Zero6; agli spezzoni di “Berlinguer ti voglio bene” (con Pratilia ancora in costruzione e il viale Nam Dhin non ancora aperto, nastro di asfalto in mezzo ai campi) seguono le foto dei tornei di tamburello in piazza Mercatale o quelle di via Mozza sul Gorone quando era ancora … mozza. In tanti, tra i fan più giovani, chiedono notizie relative a foto magari trovate tra le carte dei propri genitori e nonni. E c’è sempre qualcuno pronto a soddisfare la curiosità. Insomma, su Facebook sta nascendo – quasi per caso – un piccolo archivio storico per immagini della Prato che fu.


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