Il 10 novembre la fine dei collaudi. Il 25 gli studenti del Dagomari potranno tenere la loro prima assemblea studentesca nell'auditorium dello spazio polivalente dell'istituto. E' un'ennesima promessa ma a farla guardando in volto studenti e docenti che questa mattina hanno protestato di fronte al palazzo della Provincia di Prato, è il sindaco Biffoni nella nuova veste di presidente della Provincia.
Come annunciato nei giorni scorsi (leggi articolo) questa mattina un corteo di circa 200 studenti e insegnanti insieme, è sceso in strada direzione palazzo Banci Buonamici in cerca di risposte e di scadenze certe. Non come quelle mancate che se rispettate, avrebbero dovuto consegnare i nuovi ambienti aggiuntivi all'istituto di via Reggiana già dal maggio scorso. Ma così non è stato e loro hanno deciso di occupare la sala del palazzo provinciale. Non ci sono riusciti ma non cambia la portata della loro manifestazione.
La protesta nasce, come noto, per la mancata consegna degli spazi polivalenti che oltre a nuove classi metteranno a disposizione un auditorium e una nuova palestra, diventati quanto più necessari per le immatricolazioni in costante crescita. Nell'ultimo biennio sono sette le classi in più al Dagomari (si parla di circa 200/220 studenti in più) . Per il sovraffollamento gli studenti denunciano di essere costretti a fare lezione nei laboratori che vengono di conseguenza sottratti dalla loro utilità originaria.
Fondamentale quindi il nuovo plesso che sarebbe anche pronto ma manca l'ok per l'agibilità. Ed è qui che si inserisce la promessa fatta stamani da Biffoni a margine di un incontro con i dirigenti provinciali che si occupano di scuola e di edilizia scolastica che hanno dato via libera al presidente per impegnarsi personalmente con i manifestanti: il 10 novembre il termine dei collaudi, il 25 la prima assemblea studentesca nel nuovo auditorium.
Oltre agli studenti, sono contenti anche i docenti che non saranno più costretti a fare lezione dove capita e anche la loro aula troverà posto nella nuova biblioteca.
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