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A sorpresa, domani domenica 13 dicembre, partono i tanti attesi e temuti lavori alla Direttissima. L'intervento, che in questa prima fase riguarderà il tratto pratese, è necessario per adeguare la linea agli standard previsti dalla rete europea per il traffico delle merci, ma temutissimo dai sindaci dei territori interessati e dai pendolari per i disagi che comporterà in un lungo lasso di tempo. Sindaci che hanno scoperto dell'inizio di domani solo nelle ultime ore in barba a ogni promessa che era stata fatta e che di conseguenza oggi protestano in coro e chiedono alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna di intervenire nei confronti di Rfi e Trenitalia Tper.
"E' inaccettabile – si legge in un documento firmato da 11 amministratori pubblici tra cui i 4 pratesi – che a poche ora dall'inizio dei lavori e, conseguentemente dei disagi, nulla sia stato comunicato ai pendolari, e che vengano promesse come opere compensative gli adeguamenti di accessibilità delle stazioni, aspetto questo dovuto che costituisce un obbligo per Rfi. Si sottolinea inoltre come, nonostante gli impegni assunti da Rfi in quattro anni di incontri, ad oggi non vi sia nulla di concreto né in termini di modifiche richieste all'impostazione dei servizi sostitutivi e neppure in termini di lavori compensativi per i territori interessati. Ribadiamo alle due Regioni la necessità di un maggiore dialogo tra le istituzioni delle due regioni e chiediamo alle stesse di intervenire per dar seguito alle nostre richieste e per sottolineare la necessità di avere garanzie dalle due società sugli interventi di mitigazione dei disagi per la popolazione sia in termini di impatto dei lavori sia sulla mobilità dei pendolari per i quali è urgente trovare soluzioni alternative adeguate, anche in virtù dell’emergenza sanitaria in corso. I sindaci ritengono doveroso porsi al fianco dei pendolari insieme al Comitato pendolari Direttissima per tutelarli più possibile dichiarando che il sistema messo in atto non è al momento per loro assolutamente soddisfacente".
Ma andiamo con ordine e vediamo il dettaglio di questo primo step dei tre previsti, ad anni alterni, per il maxi intervento sulla linea ferroviaria Bologna-Prato, definita da Rete Ferroviaria italiana "cuore del corridoio europeo Scandinavia – Mediterraneo", con un investimento complessivo di 500 milioni di euro. I cantieri saranno operativi fra Prato e Vernio e dureranno un anno. Rfi specifica che non ci saranno ripercussioni sul servizio Alta Velocità. Non si può dire altrettanto sugli altri servizi.
MODIFICHE ALL’ORARIO FERROVIARIO
Rfi, Regione Emilia Romagna, Regione Toscana e imprese ferroviarie hanno predisposto un nuovo orario ferroviario integrato da un servizio di autobus, valido per tutta la durata dei lavori, che entrerà in vigore da domani. In sintesi.
Dal lunedì al venerdì la circolazione ferroviaria sarà sospesa fra Prato e Vernio dalle 9 alle 16 e il servizio garantito con autobus fra Prato e San Benedetto Val di Sambro. Alcuni treni a lunga percorrenza seguiranno percorsi alternativi (via Falconara/Foligno o Pisa/Firenze).
Prima delle 09 e dopo le 16 fra Prato e Vernio sarà disponibile un solo binario e il servizio ricalcherà l’offerta attuale, con cadenza oraria fra Prato e Bologna e cadenza alla mezz’ora fra San Benedetto Val di Sambro e Bologna.
Ogni mese sono previsti fino a tre week end di chiusura totale della linea e impiego di autobus sostitutivi per i collegamenti regionali e per parte di quelli a lunga percorrenza. Questi ultimi, in particolare, usufruiranno di un servizio bus tra Prato e Bologna, con orari idonei a garantire la prosecuzione in treno del viaggio in entrambe le direzioni. I rimanenti treni a lunga percorrenza – fra cui in particolare i collegamenti notturni – seguiranno invece percorsi alternativi.
Infine, per consentire la manutenzione straordinaria della Grande Galleria dell’Appennino, tra Vernio e S. Benedetto Val di Sambro, la linea resterà chiusa dal 7 al 29 agosto. Anche in questo caso il servizio sarà garantito sia per l’offerta regionale che di lunga percorrenza con autobus di raccordo e, per la sola lunga percorrenza, con utilizzo di percorsi alternativi.
Il secondo intervento, che inizierà a un anno di distanza da quello del tratto pratese della Direttissima, andrà da Pianoro a San Benedetto Val di Sambro; il terzo, nel corso del 2025, tra San Benedetto Val di Sambro e Vernio.
IL DETTAGLIO DELL'INTERVENTO. Previsti interventi all’infrastruttura – gallerie, binari, linea elettrica – e agli impianti tecnologici per la circolazione dei treni, per consentire il passaggio dei treni merci adibiti al trasporto di semirimorchi e container High Cube (autostrada viaggiante). L’attività più complessa sarà quella di allargamento di oltre 40 km di gallerie, che richiederà la fresatura delle volte, l’abbassamento del piano del ferro e l’adeguamento della linea di alimentazione elettrica dei treni. L’upgrading dei sistemi di gestione della circolazione aumenterà invece efficienza e affidabilità di tutto il traffico ferroviario, non solo merci ma anche pendolare e di media/lunga percorrenza.
Contestualmente, fra Vaiano e Pianoro saranno eseguiti lavori di miglioramento dell’accessibilità in tutte le stazioni. In particolare verranno alzati i marciapiedi dei binari (55 cm) per facilitare l’accesso ai treni, realizzati percorsi tattili a terra per ipovedenti, installati gli ascensori e riqualificato il fabbricato viaggiatori. Inoltre, le stazioni di Vaiano e Grizzana saranno attrezzate per permettere il passaggio di treni merci lunghi fino a 750 metri (standard europeo).
Durante lo svolgimento dei lavori sarà attiva una “cabina di regia” – che vedrà coinvolti Istituzioni locali e regionali, società ferroviarie e comitati pendolari – per monitorare le attività e valutare eventuali azioni migliorative. Organismo sulla cui efficacia i sindaci dei territori interessati dai lavori mettono i puntini sulle "i": "Nelle prime fasi sarà fondamentale soprattutto per testare l'efficacia del servizio sostitutivo che, nelle esperienze passate, ha dato risultati assolutamente inaccettabili".
(e.b)
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