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Sr325, sindaci in pressing sulla prefettura: task force in caso di blocco e viabilità alternativa


Il giorno dopo l'incidente che ha paralizzato il traffico Bongiorno, Bosi e Morganti chiedono un incontro in prefettura anche per installare un sistema di videocamere e in Regione per finanziare la messa in sicurezza di strade parallele all'arteria principale


Redazione


Un piano alternativo alla viabilità della ex regionale 325 che sia in grado di dare vie di fuga, l'attivazione di una task force che coinvolga anche la protezione civile in caso di blocco del traffico e un sistema di videosorveglianza che scoraggi comportamenti di guida scorretti.
I sindaci della Val di Bisenzio tornano a bussare alla porta della Regione e della prefettura  per avere finanziamenti da utilizzare per mettere in sicurezza le strade che corrono lungo 325, ma anche per attivare un'unità di crisi che si muova in modo compatto e secondo uno schema di lavoro condiviso, anche con Prato, in caso di blocco dell'arteria principale della Val di Bisenzio .  
"Il problema della 325 – spiega Guglielmo Bongiorno sindaco di Cantagallo – non riguarda solo i nostri comuni ma anche Prato. Ieri ad esempio c'era un ingorgo anche a Figline in seguito alla richiesta di utilizzare le svolte di Schignano per chi deve dirigersi dalla Valle verso la città. Per questo,nell' incontro che abbiamo chiesto in prefettura, proporremo l'attivazione di una vera e propria unità di crisi. Stiamo anche lavorando sul riportate alcuni servizi sul  territorio in modo da limitare gli spostamenti il più possibile". Bongiorno pensa, ad esempio, a sportelli di aiuto al cittadino per svolgere alcune pratiche, (servizio in parte svolto dalle Botteghe della salute), ma anche alla realizzazione di presidi di cure intermedie nella vallata. 
Ma il centro delle richieste dei sindaci è la viabilità alternativa. Un piano che in parte ieri è stato utilizzato (leggi), ma che ha evidenziato i limiti: servono in alcuni punti allargamenti della carreggiata in altri il rifacimento del manto stradale. A settembre, dopo l'incidente del giugno scorso, è stata presentata una bozza di protocollo, ma ora i tempi stringono e i sindaci hanno chiesto un nuovo incontro con l'assessore Baccelli. "Abbiamo due problemi – ha spiegato Primo Bosi primo cittadino di Vaiano-  creare un piano di viabilità alternativa che potrebbe essere utilizzato anche non in caso di blocco dell' arteria principale. Penso ad esempio a un collegamento fra Camino e Cartaia o alla  strada che va verso Albiano, da mettere in sicurezza  nel primo tratto, che intercetta il traffico verso Montemurlo. Inoltre bisogna scoraggiare anche certi comportamenti degli automobilisti. Sono aumentati gli incidenti a causa della distrazione. Per questo chiediamo di installare un sistema di videosorveglianza che si va a sommare ai controlli stradali organizzati dalla prefettura". 
Interventi che sono stati fatti durante i mesi di luglio e agosto dalla polizia stradale, provinciale e municipale che hanno messo a disposizione 13 pattuglie e dai carabinieri di Vaiano e Vernio. "I risultati sono stati molto buoni – ha spiegato il prefetto Adriana Cogode – tanto che stiamo valutando nel prossimo comitato che si terrà a giorni, di rifinanziare l'operazione tenendo conto però delle risorse a disposizione". Su 107 controlli le sanzioni relative al codice della strada sono state 80 e i veicoli identificati 110. 
Giovanni Morganti, sindaco di Vernio, insiste non solo su strade alternative come ad esempio l'utilizzo della Sp 1 o Sp2 a seconda delle destinazioni, ma anche su una maggiore integrazione ferro gomma. "Come Comune – spiega – stiamo terminando i lavori per lo spazio destinato ai pullman a supporto del servizio ferroviario, ma è necessario intensificare i treni, almeno uno ogni 30 minuti, in modo da incentivare l'uso da parte dei privati". 
Una soluzione che non piace a Moreno Vignolini vice presidente di Confartigianato Prato: "A settembre quando ci siamo incontrati con l'assessore regionale, sembrava di essere all'anno zero. Come associazione di categoria chiediamo soluzioni concrete puntando sulle strade, invece mi sembra che si vada in una direzione diversa. Si parla di intensificare le stazioni ferroviarie e i treni, ma quando si arriva a Prato non c'è collegamento con Montemurlo. Chi risponde che la gomma non è un'alternativa ha una visione miope e ottusa. Il  problema va inquadrato in altra maniera: quella è solo una parte di una problematica che deve essere affrontata a 360 gradi".
Sulla questione della viabilità lungo la Sr 325 sono intervenuti anche Ctn, Cna e Confartigianato: "Chiediamo interventi risolutivi soprattutto per le imprese che  hanno necessità di infrastrutturazione viaria al passo con i tempi. In questo senso,  è auspicabile la firma del protocollo tra tutti gli enti con la partecipazione delle associazioni per individuare risorse per gli studi e le progettazioni. n particolare, non sono più rimandabili  gli stadi di progettazione necessari per la valutazione della cantierabilità delle opere per una viabilità alternativa, che risulta dai fatti sempre più urgente; occorre dunque che  i fondi necessari per redigere il documento di fattibilità vengano stanziati dalla regione toscana già nell'ambito della variazione di bilancio 2023. Chiediamo anche agli altri enti interessati (provincia di Prato e comuni di Prato, Vaiano, Vernio, Cantagallo e Montemurlo) si impegnino a collaborare con la regione esprimendo i necessari o opportuni pareri, per accelerare il procedimento" .
Si dichiara al fianco dei sindaci della Val di Bisenzio e di tutta la comunità, il presidente della Provincia, Simone Calamai, che assicura il proprio impegno lungo tre linee di azione. La prima è l'elaborazione del protocollo d'intesa, già in fase avanzata, con la Regione, i Comuni della Val Bisenzio e il Comune di Prato, per progettare nuovi miglioramenti e alternative alla sr 325. La seconda riguarda il perfezionamento del piano di gestione delle emergenze e un sistema a regime per la definizione del piano della mobilità da e per la Val Bisenzio in caso di blocco della 325. Come Provincia – afferma Calamai – stiamo pensando all'installazione di pannelli informativi in punti precisi della viabilità, che possano fornire indicazioni sulle strade alternative da percorrere in caso di incidente e blocco della 325 e in quale senso di marcia. Poche informazioni chiare e condivise da tutti gli automobilisti – prosegue Calamai- per evitare ingorghi sulla viabilità alternativa, che certo non è adeguata per sopportare la quantità di traffico che ogni giorno percorre la 325, è necessario stabilire da dove i mezzi devono passare per uscire dalla vallata e da dove devono risalire, quali sono le strade da percorrere e soprattutto quali mezzi possono viaggiare. Non è possibile, ad esempio, pensare di far salire mezzi pesanti su strade con particolari pendenze o con la presenza di sottopassi. Ciò che è importante evitare in ogni modo è che la Val Bisenzio resti isolata".
Terza linea di azione è il potenziamento della Direttissima in modo tale che i pendolari siano incentivati a scegliere il treno per raggiungere la città. "La Direttissima – conclude Calamai – è l'unica alternativa concreta per cercare di alleggerire il traffico sulla sr325».
(a.a.)

 
 
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