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Anche il mondo dello sport sta pagando a caro prezzo i provvedimenti presi dal governo sul fronte anticontagio. Se ne fa portavoce l'assessore allo Sport del Comune di Prato, Luca Vannucci, che ha inviato una lettera al presidente della Regione Eugenio Giani.
"Non è certo sacrificando lo sport che si possono ridurre i problemi. – scrive Vannucci – Anzi, si tratta di scelte che mettono in ginocchio un settore già in forte difficoltà per i mancati introiti con conseguenti chiusure d'impianti e licenziamenti. I titolari e i gestori di impianti sportivi hanno dovuto sostenere onerosi investimenti per garantire il livello di prevenzione richiesto, dando prova di serietà e impegno. I controlli effettuati in numerose strutture sportive lo hanno dimostrato. Lo sport aveva risposto bene alle misure richieste fino ad oggi e aveva adottato tutte le più efficaci misure di sicurezza. Lo sport deve essere considerato un bene primario, fondamentale per la salute psico-fisica e per il mantenimento delle relazioni fra persone in sicurezza. I luoghi dello sport, per molti giovani, sono alternativi alla strada e ad altre forme di aggregazione ben più pericolose per la salute. Per questo non si comprende la scelta di chiudere le palestre e le piscine, in quanto spazi che si sono rivelati tra i più sicuri con il rispetto rigidi protocolli, distanziamento, sanificazioni e igienizzazioni dei locali. Ritengo che sarebbe importante rivedere alcuni punti del nuovo Dpcm e garantire in sicurezza allenamenti e attività. Per questo richiedo un intervento urgente con la riapertura delle palestre e piscine nel rispetto di normative precise e richiedo con forza l'attivazione di risorse aggiuntive per alleviare i danni di un settore allo stremo delle forze, attraverso forme di contribuzione, sostegno a fondo perduto e sgravi fiscali. Se ritiene necessario avviare nuove forme di sostegno, chiediamo con urgenza di attivare al più presto tutte le azioni necessarie a raggiungere questi obiettivi".
Intanto Daniele Spada, capogruppo della lista Spada sindaco, fa notare che "la Federazione Italiana Nuoto ha dichiarato di interesse nazionale le attività dei propri tesserati nell'ambito delle competizioni inserite nei calendari federali e che altre federazioni sportive stanno aggiornando l'elenco delle attività di interesse nazionale all'interno delle proprie discipline". Di conseguenza i relativi impianti potrebbero essere riaperti: "Non ci sono più le condizioni per negarne l'utilizzo. É fondamentale consentire la possibilità di allenarsi a tutti gli atleti che ne hanno diritto sulla base di quanto disposto dalle loro federazioni. Chiederò al sindaco conto delle sue decisioni – conclude Spada – nel consiglio di giovedì prossimo". Non ci sarà bisogno di aspettare tanto perchè nel pomeriggio è arrivata la risposta piccata dell'assessore Vannucci: "Il Comune non ha mai chiuso gli impianti che restano a disposizione per tutti coloro che, anche dopo un'attenta analisi delle federeazioni, secondo il Dpcm possono continuare ad allenarsi".
Intanto c'è già chi scentola bandiera bianca. Il centro sportivo Il Carbonizzo di Montemurlo ad esempio. Colpiti prima dal Dpcm che vietata le partite di calcetto fra amici e ora dall’ultimo che prevede la chiusura anche delle pizzerie alle ore 18, i gestori hanno deciso la serrata totale nonostante si potesse continuare ad utilizzare i campi di calcio per le squadre tesserate..
Così da ieri i palloni di copertura dei campi sono stati abbassati e i cancelli chiusi. “Nell’ora in cui si deve terminare il servizio – spiega Roberto Cipriani presidente del circolo – in genere noi aprivamo, da qui la decisione di sospendere tutto venendo meno anche con gli accordi presi con Asi. Senza il servizio di ristoro non riusciamo a coprire i costi della struttura. In pratica siamo stati 4 mesi senza lavorare e ora dobbiamo chiudere per una nostra decisione”.
Intanto c'è già chi scentola bandiera bianca. Il centro sportivo Il Carbonizzo di Montemurlo ad esempio. Colpiti prima dal Dpcm che vietata le partite di calcetto fra amici e ora dall’ultimo che prevede la chiusura anche delle pizzerie alle ore 18, i gestori hanno deciso la serrata totale nonostante si potesse continuare ad utilizzare i campi di calcio per le squadre tesserate..
Così da ieri i palloni di copertura dei campi sono stati abbassati e i cancelli chiusi. “Nell’ora in cui si deve terminare il servizio – spiega Roberto Cipriani presidente del circolo – in genere noi aprivamo, da qui la decisione di sospendere tutto venendo meno anche con gli accordi presi con Asi. Senza il servizio di ristoro non riusciamo a coprire i costi della struttura. In pratica siamo stati 4 mesi senza lavorare e ora dobbiamo chiudere per una nostra decisione”.
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