Suscita più di una perplessità tra i pendolari pratesi la decisione del Comune di Firenze di bloccare gli autobus extraurbani all'ingresso della città costringendo chi è a bordo a scendere e a proseguire il tragitto sulla Tramvia e sui mezzi urbani. Allo stesso prezzo, certo, ma perdendo tempo. Tecnicamente viene chiamata rottura di carico e diventerà effettiva dal 1° settembre. Le polemiche però ci sono già. “Il mondo alla rovescia. Anziché premiare chi usa i mezzi pubblici – afferma un lettore di Notizie di Prato che ogni giorno per lavoro raggiunge il centro del capoluogo di regione in autobus – gli si mette il bastone tra le ruote allungando ulteriormente una tratta già complessa a causa del forte traffico. In questo modo viene favorito l'uso del mezzo privato che, a quel che mi risulta, non subirà alcuna limitazione”. Entriamo del dettaglio della novità. Gli autobus di linea provenienti da Prato, Pistoia, Montecatini e Lucca, sia tramite autostrada che via Piana, dovranno fermarsi all'hub T2 Guidoni, subito dopo l'aeroporto. Per raggiungere il centro si potrà prendere la tramvia e le linee urbane 23 e 30. Al ritorno vale viceversa.
Dei tre hub che sono stati creati a Firenze per bloccare i mezzi extraurbani in entrata e garantire ai loro pendolari l'intermodalità, quello che riguarda i pratesi, ossia Guidoni,è sicuramente il più penalizzante perché si trova più lontano dal centro, alle porte della città, e ha davanti un percorso ricco di punti sensibili quali il palazzo di giustizia, gli uffici regionali e l'università, che richiamano tantissimi pendolari tra lavoratori e studenti. Folla che si aggiunge alla folla. “La tramvia e gli autobus sono già stracolmi di persone. – commenta un'altra pendolare che ha scoperto la novità poche ore fa leggendo i cartelli appesi alla sua fermata – Obbligarci a scendere per salire su questi mezzi significherà aggravare la situazione che diventerà insostenibile. Capisco alleggerire il traffico viario in una città congestionata come Firenze ma farlo con gli autobus mi sembra controproducente perché porterà molte persone a preferire la propria macchina. Io personalmente vedrò come andrà sia in termini di attesa e di percorrenza complessiva che di disagio generale. Nel caso opterò per la macchina. L'opzione treno purtroppo non fa al caso mio”.
Per chi proviene dalla zona medicea della provincia di Prato e raggiunge Firenze transitando da via Pistoiese, il blocco è invece più avanzato e arriva quasi in centro, all'hub Vittorio Veneto, tra il parco delle Cascine e la Leopolda. Qui si può salire sulla tramvia T1 e sulle linee urbane C2, C3, 30 e 35. Ma solo fino al 1° novembre. Da questo giorno anche i mezzi da e per Poggio, Quarrata e Pistoia via Pistoiese dovranno fare capolinea all’hub Guidoni
Sorpresa per i pendolari pratesi: alle porte di Firenze dovranno scendere e cambiare mezzo pubblico
Si comincia il 1° settembre per volontà del Comune di Firenze, ma le proteste in città sono già iniziate
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(e.b.)
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