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Sono 4.527 su un totale di 8.224 le persone straniere indagate dalla procura di Prato tra il primo luglio 2017 e il 30 giugno 2018: più della metà. Ad un quadro già pesante si aggiunge un altro dato: molte delle persone indagabili sono extracomunitari irregolari e dunque difficilmente reperibili. “Circostanza preoccupante”, si legge nella relazione firmata dal procuratore Giuseppe Nicolosi per l'apertura dell'anno giudiziario. Una relazione di trenta pagine fitta di numeri e di campanelli d'allarme: come quello dell'aumento dei casi di stalking e maltrattamenti in famiglia e quello dei reati commessi dalle diverse etnie straniere, per esempio rapine a mano armata, stupri, induzione e sfruttamento della prostituzione per quanto riguarda gli albanesi, traffico e spaccio di droga per quanto riguarda i nigeriani, oltre a indici che fanno ipotizzare la presenza di cellule della criminalità organizzata cinese nel circondario pratese.
La relazione del procuratore è la fotografia di uffici carichi di lavoro, di inchieste sempre più complesse, di difficoltà dovute alla carenza di personale tanto da scrivere che “la pianta organica della procura è assolutamente inadeguata alla mole di lavoro esistente, prevedendo solo 27 unità di personale amministrativo ma con 21 effettivamente presenti a fronte di 9 magistrati in servizio. L'inaugurazione dell'anno giudiziario è stata occasione per tornare a insistere sulla criticità rappresentata dalla pianta organica insufficiente: “Scandalosamente insufficiente – scrive Giuseppe Nicolosi – con una totale assenza di decisione da parte del ministero della Giustizia”. Una situazione insostenibile rispetto a quello che nei fatti Prato è e cioè, per dirla come il procuratore, “un crocevia sempre più importante di flussi migratori, affaristici, economici e criminali”. Prato è prima in Italia e seconda in Europa dopo Parigi quanto a presenze di nazionalità cinese e prima sul territorio nazionale per numero di sportelli money transfer.
Un panorama complesso fatto di intrecci, di interessi, di prestanome, di un flusso consistente di denaro in uscita. Accanto a questo il racket dell'immigrazione clandestina e il provvedimento di emersione dei lavoratori extracomunitari che – si legge nella relazione – “ha rivelato un notevole coinvolgimento di cittadini italiani negli illeciti comportamenti volti a favorire l'ingresso e la permanenza abusiva”.
Quanto allo specifico dei procedimenti penali, si contano 8.805 furti dei quali 1.386 in abitazione, 349 rapine, 125 estorsioni, 2.106 danneggiamenti, 498 truffe, 335 delitti contro la pubblica amministrazione, 300 delitti contro le 'fasce deboli' di cui 37 nei confronti di minori, 87 casi di stalking, 322 di frode informatica. E ancora: 56 procedimenti per bancarotta fraudolenta e 26 per bancarotta semplice, 323 violazioni edilizie ed urbanistiche, 206 i reati contro l'ambiente.
Quanto ai fascicoli pendenti, dai 14mila del 2015, anno di insediamento del procuratore Nicolosi, si è scesi ai 6.900 a giugno 2018 e ai 4mila circa di questi giorni. Un abbattimento reso possibile dal fatto che tutti i fascicoli relativi alle notizie di reato “di pronta definizione” sono stati, e vengono ancora ora, trattati direttamente dal procuratore.
La relazione del procuratore è la fotografia di uffici carichi di lavoro, di inchieste sempre più complesse, di difficoltà dovute alla carenza di personale tanto da scrivere che “la pianta organica della procura è assolutamente inadeguata alla mole di lavoro esistente, prevedendo solo 27 unità di personale amministrativo ma con 21 effettivamente presenti a fronte di 9 magistrati in servizio. L'inaugurazione dell'anno giudiziario è stata occasione per tornare a insistere sulla criticità rappresentata dalla pianta organica insufficiente: “Scandalosamente insufficiente – scrive Giuseppe Nicolosi – con una totale assenza di decisione da parte del ministero della Giustizia”. Una situazione insostenibile rispetto a quello che nei fatti Prato è e cioè, per dirla come il procuratore, “un crocevia sempre più importante di flussi migratori, affaristici, economici e criminali”. Prato è prima in Italia e seconda in Europa dopo Parigi quanto a presenze di nazionalità cinese e prima sul territorio nazionale per numero di sportelli money transfer.
Un panorama complesso fatto di intrecci, di interessi, di prestanome, di un flusso consistente di denaro in uscita. Accanto a questo il racket dell'immigrazione clandestina e il provvedimento di emersione dei lavoratori extracomunitari che – si legge nella relazione – “ha rivelato un notevole coinvolgimento di cittadini italiani negli illeciti comportamenti volti a favorire l'ingresso e la permanenza abusiva”.
Quanto allo specifico dei procedimenti penali, si contano 8.805 furti dei quali 1.386 in abitazione, 349 rapine, 125 estorsioni, 2.106 danneggiamenti, 498 truffe, 335 delitti contro la pubblica amministrazione, 300 delitti contro le 'fasce deboli' di cui 37 nei confronti di minori, 87 casi di stalking, 322 di frode informatica. E ancora: 56 procedimenti per bancarotta fraudolenta e 26 per bancarotta semplice, 323 violazioni edilizie ed urbanistiche, 206 i reati contro l'ambiente.
Quanto ai fascicoli pendenti, dai 14mila del 2015, anno di insediamento del procuratore Nicolosi, si è scesi ai 6.900 a giugno 2018 e ai 4mila circa di questi giorni. Un abbattimento reso possibile dal fatto che tutti i fascicoli relativi alle notizie di reato “di pronta definizione” sono stati, e vengono ancora ora, trattati direttamente dal procuratore.
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