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Un progetto che va oltre la solidarietà alle popolazioni colpite da una grande catastrofe – come è stato il terremoto di Haiti che circa tre mesi fa ha provocato oltre 220 mila morti e 300 mila feriti – e si propone di far nascere nei ragazzi la consapevolezza che esistono realtà di miseria e povertà che, a volte, solo un sisma riesce a mettere sotto gli occhi di tutti. E’ questo il senso del progetto messo a punto dall’assessorato all’Istruzione Pubblica del Comune e dall’Unicef, impegnate a mostrare in alcune delle scuole medie cittadine cosa accade in certe zone del mondo prima, durante e dopo una catastrofe. Il progetto che si intitola “”Haiti: non lasciamo soli i bambini” coinvolgerà alunni e insegnanti delle scuole medie attraverso incontri – ciascuno della durata di due ore – per mostrare con materiale cartaceo e multimediale in cosa consiste il lavoro umanitario prima e dopo una catastrofe naturale.Gli istituti comprensivi che hanno aderito all’iniziativa sono complessivamente otto: le scuole medie Marcocci, Malaparte, Lippi, Buricchi, Ser Lapo Mazzei, Fermi, le medie del Convitto nazionale Cicognini e la scuola media paritaria S. Caterina de’ Ricci.”Le emergenze – ha detto l’assessore all’Istruzione Pubblica, Rita Pieri – spesso portano alla luce problemi e condizioni sociali che esistono anche prima che le calamità avvengano, ma una volta che queste sono finite i bambini e le persone colpite rischiano di essere di nuovo esclusi e invisibili. Il nostro proposito è, in primo luogo, quello di rendere i ragazzi consapevoli di queste situazioni, in particolare della realtà di Haiti, e anche di cosa è necessario fare per rendere gli aiuti davvero efficaci”.Attraverso la visione di filmati gli alunni e gli insegnanti saranno invitati a riflettere non solo sull’importanza della solidarietà nelle emergenze ma sulla necessità di essere informati rispetto a ciò che accade in quelle aree del mondo prima e dopo un disastro umanitario. “I video che proietteremo nelle scuole – ha sottolineato la presidente dell’Unicef di Prato, Mimma Abruzzini – ci permetteranno di far riflettere i nostri ragazzi sull’esistenza di una realtà molto diversa dalla loro. Soprattutto cercheremo di spiegare in che modo le offerte delle persone si trasformano in aiuti umanitari”. Agli incontri saranno sempre presenti gli operatori Unicef.