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Entro settembre saranno rivisti i criteri di accesso ai contributi economici destinati all’emergenza alloggiativa, al pagamento delle bollette, all’autosufficienza e altro ancora. L’obiettivo è dare una finalizzazione certa alle risorse comunali sradicando il fenomeno dei “professionisti dell’assistenzialismo” per dare invece sostegno a chi ha davvero bisogno. E’ uno dei principali impegni assunti dall’assessore alle Politiche sociali e sanitarie e presidente della Società della salute Dante Mondanelli e dal direttore dell’organo Riccardo Poli. L’intento è stato annunciato stamani a latere della presentazione del convegno “Conoscere per decidere”, organizzato dalla Sds per domani 11 giugno, apartire dalle 9.30, per illustrare il profilo di salute dell’area pratese, una ricerca sugli stili di vita ed uno studio sulla mortalità per condizione economica. Parteciperanno l’assessore alla Sanità della Regione Toscana Daniela Scaramuccia, l’assessore il direttore generale della Asl 4 di Prato Bruno Cravedi e l’assessore all’Innovazione del Comune di Prato Anna Lisa Nocentini. Sarà la base per l’elaborazione del Piano integrato di salute, ovvero lo strumento di programmazione degli interventi a medio e lungo termine sul territorio della Sds per i prossimi 5 anni.Al di là dell’ospedale e della cura degli “acutizzati”, il Comune e la Sds intendono dare risposte mirate ai bisogni sociali e sanitari dei cittadini in tempi brevi. Come hanno spiegato Mondanelli e Poli, questo passerà attraverso una razionalizzazione della spesa e attraverso la creazione di una rete integrata di servizi che non lasci più soli gli assistenti sociali e gli operatori ad affrontare il disagio in un momento di crisi economica. Il primo passo sarà pertanto rivedere i regolamenti per l’accesso e la distribuzione dei contributi pubblici: “E’ una questione di equità e di trasparenza – ha detto Mondanelli – Ingaggeremo una dura lotta contro i professionisti dell’assistenzialismo, che magari vanno a spendere al bar o al videopoker i soldi dati dal Comune per l’affitto o le bollette. Per questo non daremo più in mano ai cittadini i soldi, ma risponderemo ai bisogni pagando i consumi certificati dalle bollette, ad esempio, o le quote dell’affitto. A volte poi capota che i soggetti che fanno le proteste più eclatanti, minacciando gesti violenti, siano quelli che hanno ricevuto più aiuti”. “Anche se le risorse fossero maggiori sarebbe ugualmente necessario un ripensamento sull’assegnazione, perchè la domanda non equivale al bisogno effettivo – ha aggiunto Poli – Bisogna capire che il settore socio-sanitario non è un supermercato. Inoltre con il cambiamento dei criteri gli interventi verrebbero livellati e sarebbero uguali in tutti i Comuni dell’area pratese che compongono la Sds, senza disuguaglianze tra chi abita a Prato o Montemurlo, Poggio a Caiano, ecc.”.Per quanto riguarda l’indagine “Conoscere per decidere”, sono da sottolineare i dati sulle abitudini alimentari e sportive dei giovani, da cui emerge che uno su 10 è obeso e almeno 3-4 in sovrappeso. Da notare inoltre che Prato si conferma come la provincia italiana con il maggior numero di stranieri nati in italia, pari al 19,4%. Anche questo, come ha sottolineato l’assessore, comporta un allargamento della domanda di servizi sul territorio, contando anche che spesso gli immigrati hanno un concetto di sanità legato molto più alla cura che alla prevenzione. Infine è stato evidenziato un dato legato prevalentemente alla comunità cinese: sono aumentati in modo esponenziale i problemi di insufficienza renale e la richiesta di dialisi, a causa dell’uso improprio di cure a base di erbe, legate probabilmente a tradizioni e credenze popolari.