Dal 1 marzo ha smesso di assumere alcuni dei farmaci che da vent’anni la aiutano a contenere la sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Aids.
Mentre chi amministra dorme sonni tranquilli,il mio è il 5° giorno di sospensione dei farmaci salva vita @MattBiff pic.twitter.com/UdFTrXbWN1
— mariellasiviglia (@marielSiviglia) 5 Marzo 2015
“Sono consapevole che potrei correre un grosso rischio sospendendo i farmaci che prendo ma spero che così qualcuno mi ascolti” . Mariella Siviglia è siero positiva al virus dell’HIV dal 1986, dal 1994 la malattia è conclamata. Da cinque giorni Mariella sta perdendo le forze, si rifiuta di aiutare il suo organismo e su Twitter chiede aiuto. La signora vive in uno degli appartamenti di edilizia popolare di San Giusto e quello che chiede è che il Comune di Prato e la partecipata Asm adottino, in via del tutto eccezionale, un sistema di raccolta porta a porta che non la costringesse ad uscire di sera, soprattutto nel periodo freddo, sottoponendosi a sbalzi di temperatura deleteri per i suo sistema immunitario seriamente aggredito dalla malattia.
“Sono seguita da un’assistente domiciliare – ci racconta – e fino a quando il porta a porta non è entrato in vigore era lei che per quattro volte a settimana si occupava di aiutarmi con la raccolta differenziata”.
L’amministrazione di Prato è a conoscenza del quadro clinico di Mariella ma il regolamento del porta a porta parla chiaro: per poter passare da un sistema di raccolta all'altro è necessario che l’amministratore di condominio metta per iscritto la disponibilità della maggioranza dei condomini a passare da un sistema di ritiro dei sacchetti all’altro. Nella residenza di edilizia popolare di Mariella non sono disposti a cambiare il tipo di raccolta e la donna su Twitter chiede aiuto al sindaco Matteo Biffoni e agli assessori della giunta comunale e non solo.
Su Twitter il primo cittadino non si tira indietro e risponde non potendo però far altro che ribadire l'impossibilità di fare altrimenti del Comune di Prato.
L’assessore alla Salute e alle Politiche sociali del Comune di Prato, Luigi Biancalani, ha personalmente ricevuto Mariella lo scorso 25 febbraio, ma di fatto come lui stesso afferma, “il Comune non ha possibilità di intervenire. Diverso sarebbe se i condomini si esprimessero con voto favorevole. Asm ha garantito piena collaboratività".
Mariella, in realtà non è impossibilitata ad uscire di casa ma, spiega: "La sera mi sento affaticata e senza forze" e spesso preferisce tenere i sacchetti della spazzatura in casa. Ad aiutarla, ogni tanto, ci pensano i volontari dell'associazione Apici (associazione provinciale invalidi civili e citatdini anziani). Dall’amministrazione cittadina, così come ribadito anche dall’assessore all’Ambiente e alla Mobilità, Filippo Alessi, c’è piena disponibilità a seguire la situazione di Mariella oltre quanto già non venga fatto ma la scelta è rimessa agli inquilini dell'immobile di San Giusto.
Il rammarico della donna: “So cosa significa la discriminazione – ci racconta al telefono – l’ho vissuta sulla mia pelle. Mia figlia andava a scuola e quando si sparse la voce che io avevo l’Aids, molte mamme volevano ritirare i propri figli. Ma sinceramente non credevo che nel 2015 sarei stata discriminata per l’immondizia”. I condomini rivendicano le loro ragioni per spiegare la loro contrarietà, intanto, la donna ha inviato una lettera a tutte le istituzioni:
Testo della email e fax inoltrati a tutti i rappresentanti delle istituzioni da me interpellate, com… pic.twitter.com/t7Oh544nDn
— mariellasiviglia (@marielSiviglia) 4 Marzo 2015
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