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Non si placa il duello sui conti del Comune fra maggioranza ed opposizione. Nuova occasione di divisione è stata offerta ieri dalla presentazione della manovra di assestamento 2009, utile a correggere il previsionale e, quindi, mettere in salvaguardia il bilancio. “Fin dall’insediamento, nello scorso mese di luglio, abbiamo ereditato un bilancio già impegnato per 2/3 nella spesa corrente, con dei vincoli per 6,4 milioni di euro ed un fondo di riserva praticamente azzerato – ha ricordato l’assessore al bilancio Ballerini- . Di fronte a questo ci siamo impegnati a gestire al meglio quello che c’era stato consegnato”. Il lascito della precedente giunta Romagnoli, ma non solo, rappresenta oramai da tempo il leit motiv prediletto nel dibattito politico di queste settimane. Complice un’interpretazione divergente sui numeri, una confusione fra le cifre di competenza e le cifre di cassa (quasi come se fossero interscambiabili) e messaggi ora apocalittici, ora rassicuranti da parte della stessa giunta. E’ il caso, per esempio, delle esternazioni dello stesso assessore Ballerini, che in sede di commissione ha definito l’assestamento come una manovra “da tre lire ed un soldo” tanto da far concludere al consigliere comunale Pd, Mennini “evidentemente non era così drammatica la situazione dei conti, a differenza di quanto sostenuto dalla giunta al momento della ricognizione sugli equilibri di bilancio”. Salvo, poi, accusare in consiglio comunale i democrat di uso strumentale di quella espressione ed allargare il campo d’accusa a tutte le giunte rosse di Prato, da Giovannini a Romagnoli “ereditiamo gli eccessi di contabilità di 63 anni sinistra, dove col gioco del passamano i problemi si riproponevano di legislatura in legislatura, senza essere risolti”.L’eredità del 2009 è il pareggio, che viene ripristinato con la manovra di assestamento licenziata ieri dal consiglio. Nella parte corrente la caduta delle entrate, rispetto al bilancio previsionale, da maggiori trasferimenti statali, nonché dall’utilizzo dell’avanzo d’amministrazione del 2008 per 2,025 milioni di euro. A fronte, anche, di una spesa che ha galoppato con un incremento di 9,113 milioni. La voce più controversa, comunque, resta quella delle sanzioni amministrative per la violazione del codice della strada, con 7,2 milioni di euro iscritti a bilancio, che la giunta ha deciso di mettere prudenzialmente nel fondo svalutazioni. In pratica è come se il Comune prevedesse di non incassare le multe, non destinando neppure un euro per la spesa corrente o per gli investimenti. “Potevano scegliere un equilibrio instabile, destinando almeno 3,5 milioni agli investimenti, invece hanno preferito, in un’ottica aziendalistica, mettere in ipersalvaguardia il bilancio” è stata la considerazione del piddino Mennini. “Se non avessimo accantonato quei 7,2 milioni si sarebbe soltanto dilatata la spesa, aumentando l’indebitamento” gli ha risposto seccamente Ballerini, annunciando in consiglio “un’inversione completa di rotta rispetto al passato”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente pidiellino della commissione Bilancio Giugni ha ricordato “non vogliamo fare buchi, però al tempo stesso non togliamo soldi alla città, mica siamo degli aguzzini”. Un approccio che, ad ogni modo, è stato stigmatizzato dal Pd per voce di Giardi “avete rifiutato di fare una vera variazione di bilancio, invece vi siete limitati a gestire l’ordinario”. La critica, in questo caso, è stata “a venti giorni dalla chiusura dell’esercizio di non aver ancora iniziato a parlare del previsionale del 2010, che sarà il primo bilancio di legislatura, dove si definiranno gli obiettivi strategici della legislatura”. “Non si vedono i connotati del nuovo patto fiscale della città” ha chiosato ancora il consigliere del Partito Democratico. Su questo fronte, pertanto, non resta altro da fare che dare seguito alle parole dello stesso Ballerini in risposta alle richieste pressanti del centrosinistra “dovrete ascoltare pazientemente, dovrete aspettare, dovrete adattarvi alla linea della nuova amministrazione”.
Carlandrea Adam Poli