In Toscana il 67,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni, si abbassa l’età in cui si possiede o si utilizza uno smartphone, ma a fronte di scarse competenze. E' quanto emerge dalla quattordicesima edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia realizzato da Save the children e presentato stamani a Prato, città dove l'organizzazione internazionale ha una propria base operativa. “Il volume analizza le conseguenze di una sovraesposizione al digitale, come quelle legate all’esclusione dalla dimensione online, se non si ha accesso alla rete o si è privi di competenze. – ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children. – La tecnologia può e deve essere una grande opportunità di sviluppo e di democrazia, ma va resa universale e utilizzata secondo regole condivise, altrimenti rischia di acuire le diseguaglianze e creare un esercito di esclusi. Siamo particolarmente lieti di inaugurare a Prato un ciclo di eventi che porteranno questa pubblicazione in tutta Italia, in virtù della relazione che lega Save the Children a questo territorio”.
Il 65,9% dei bambini e ragazzi in Italia usa il cellulare tutti i giorni, in Toscana la percentuale scende al 61,1%. Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo dopo la pandemia: al Centro i bambini di 6-10 anni che usano il cellulare tutti i giorni è passato dal 17,4% al 27,6% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22.
Nonostante questo utilizzo diffuso, nella mappa europea sulle competenze digitali dei 16-19enni, l’Italia si posiziona quart’ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42% rispetto a una media europea del 31%. Se guardiamo ai giovanissimi che hanno acquisito elevate competenze digitali, in Italia sono poco più di 1 su 4 (il 27%), a fronte del 50% dei coetanei in Francia e del 47% in Spagna.
La scarsa consapevolezza va a braccetto con l'aumento dei rischi legati alla rete. Nonostante si possa avere accesso ai social solo dopo aver compiuto 13 anni, la realtà mostra una presenza massiccia di preadolescenti che hanno aperto un profilo indicando un’età maggiore o hanno usato quello di un adulto, spesso un genitore più o meno consapevole : il 40,7% degli 11-13enni in Italia usa i social media, con una prevalenza femminile (47,1%) rispetto a quella maschile (34,5%). Tra gli 11 e i 13 anni sono in aumento gli atti di cyberbullismo. In Toscana ne sono vittima il 13,2%. E poi c'è la questione “dipendenza”. Nella nostra regione ne soffrono l'11,7% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni. La percentuale sale al 23,6% e il problema riguarda soprattutto i maschi, quando si parla di uso problematico dei videogiochi. Entrambi i dati sono sotto la media nazionale.
Fornire competenze digitali alle nuove generazioni significa avere infrastrutture adeguate sia a livello privato che scolastico. Prato ha buoni indici su entrambi i fronti. Risulta infatti, che la rete ultraveloce con fibra fino all’abitazione raggiunge l’86,6% delle famiglie e quelle ultraconnesse sono il 18%, il dato più alto della Toscana. La quasi totalità degli edifici scolastici ha la banda ultralarga. Bene anche la Toscana, sopra delle media nazionale di scuole connesse – dall’infanzia alle superiori – con il 72,4% rispetto al dato nazionale del 69,3%.
“Da genitore di due bambini di 7 e 9 anni, ancor prima che da sindaco, sono consapevole di quanto non si sia sufficientemente preparati rispetto ad alcuni dati che Save the Children fotografa sul rapporto tra bambini e adolescenti e i mezzi digitali, in particolare rispetto a gaming e social – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Conoscere questi mondi e creare una consapevolezza nei genitori e nei ragazzi sull’uso di questi mezzi permette di tutelare i giovani e di valorizzare quella grande opportunità che gli strumenti digitali e le nuove tecnologie offrono, permettendo un accesso democratico e diffuso alla conoscenza. Perché questo avvenga in modo davvero democratico, però, è fondamentale che vi sia un uso responsabile degli strumenti, regole ben precise e una competenza digitale anche sul fronte educativo”.
Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o si usa un cellulare
La percentuale tra chi ha un'età compresa tra 6 e 10 anni è passata dal 17 al 27%. Lo rivela l'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia presentato oggi a Prato da Save the Children
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