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C’è una famiglia pratese di cinque persone che il prossimo 4 agosto si ritroverà sulla strada. E non è un modo di dire, perché la signora Maria (il nome è di fantasia), suo marito e i tre figli di 21, 18 e 7 anni dal 4 agosto non avranno più una casa: il proprietario ha dato lo sfratto, che ormai è esecutivo.E’ una vicenda, questa, esemplare della crisi che ha colpito la nostra città. La signora Maria e suo marito avevano un lavoro, ma l’hanno perso. I figli più grandi hanno dovuto abbandonare gli studi, ma non riescono a trovare un impiego stabile e si arrangiano come possono. Pagare l’affitto è diventato sempre più difficile e così il proprietario ha dato lo sfratto. In più mettiamoci che il bambino piccolo soffre di epilessia e questo significa altri soldi da spendere per le cure. E in tutto questo c’è la rete dei servizi sociali che non è più in grado di reggere l’urto delle domande sempre più numerose che arrivano. “Ci siamo rivolti alle assistenti sociali – dice la signora -, ci hanno promesso mari e monti ma poi, nell’imminenza dello sfratto, ci hanno detto che non c’erano disponibili né alloggi di fortuna né case popolari. Ci hanno offerto un contributo una tantum di 1.500 euro per pagare i primi mesi dell’affitto, ma la casa ce la saremmo dovuta cercare da soli”. E qui c’è il dramma nel dramma. Perché la casa hanno cominciato a cercarla, ma siccome in famiglia non c’è nessuna busta paga (anche mamma e babbo fanno dei lavori, ma saltuari), ecco che nessuno vuole affittare. “Le agenzie ci chiedono subito la busta paga – spiega la signora – e quando diciamo che non ce l’abbiamo ci accompagnano alla porta. Adesso mio marito sta facendo il giro casa per casa per sentire se qualcuno è disposto ad affittarci, ma la risposta è sempre la stessa: senza busta paga non si affitta. E noi tra una settimana ci ritroveremo a dormire in macchina. Per me e mio marito poco male. Anche i figli grandi possono farcela, ma il piccolo malato…”.Tra l’altro c’è un risvolto particolarmente toccante in questa storia. Un paio di anni fa, su indicazione dei medici, è stato acquistato un cagnolino per la pet therapy del piccolo affetto da epilessia. E tra bambino e cane si è subito creato un legame indissolubile. Adesso, però, in questa condizione diventa davvero impossibile poter pensare al cagnolino. “Dovremo darlo via – dice rassegnata la signora Maria – e non sappiamo come consolare il piccolino”.Una storia davvero drammatica, questa. Una storia dei nostri giorni, come purtroppo se ne registrano sempre più nella nostra città. Ma anche un’occasione per far vedere che il grande cuore dei pratesi non ha smesso di battere, nonostante la crisi e tutti i problemi. Notizie di Prato mette a disposizione il suo indirizzo ([email protected]) per chi volesse dare un qualsiasi tipo di aiuto a questa sfortunata famiglia, che non ha mai perso però la dignita di lottare. Le vostre mail saranno subito girate ai diretti interessati. Bisogna però fare presto, il 4 agosto è dietro l’angolo.
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