Sequestro al mercato rionale di piazza Einstein. La polizia commerciale ha individuato venditori abusivi che avevano steso a terra dei teli poggiandoci sopra accessori di vario genere. I venditori abusivi si sono allontanati in tutta fretta lasciando la merce che è stata sequestrata. Si tratta di borse, cinture e cappelli contraffatti: una trentina di pezzi in tutto. Sulla questione si registra l'intervento di Confesercenti. “Bene l'operazione di lotta all'abusivismo commerciale ed al degrado che, su sollecitazione di Anva Confesercenti di Prato, la Municipale sta effettuando al mercato del lunedì”. E' il commento dell'associazione di categoria che plaude all'iniziativa e auspica un continuo impegno di presidio del territorio contro l'abusivismo commerciale con una campagna straordinaria per contrastare ogni forma di illegalità in tutti i mercati. “Non ci illudiamo che il fenomeno dell’abusivismo possa essere azzerato – si legge in un comunicato – è invece possibile ridurlo a dimensioni marginali e perciò sopportabili. Perché questo succeda, le istituzioni devono dare precisi segnali di voler contrastare l’illegalità altrimenti gli operatori regolari si sentiranno sempre più discriminati rispetto agli abusivi. L’ampliamento del raggio delle attività abusive e delle presenze di venditori abusivi hanno raggiunto oggi un livello tale che ha superato quella soglia di sopportabilità e quell’equilibrio che è indispensabile. Un fenomeno che non solo sopravvive alla crisi economica per la sua connotazione di clandestinità, ma che nel tempo si è sviluppato sia in termini di offerta di nuovi prodotti sia di presenza diversificata di etnie. Ma l’abusivismo commerciale su aree pubbliche – ancora Confesercenti – è la parte più visibile di un abusivismo più ampio e circostanziato che chiama in causa contraffazione, pirateria, sommerso e altro ancora. La crescita dell’abusivismo e la dequalificazione dei mercati allontanano i consumatori dai banchi”.
A parlare sono il presidente e il coordinatore sindacale di Anva, Massimo Castellani e Lucia Nocentini: “Il rapporto tra abusivismo e dequalificazione dell’offerta è, purtroppo, un circolo vizioso. Irregolari e abusivi vendono soprattutto merce contraffatta o di dubbia provenienza e qualità, portando molte persone a ritenere che ci sia stato un forte peggioramento qualitativo dell’offerta di questa tipologia di commercio. Una generalizzazione sbagliata: ci sono moltissimi imprenditori regolari, attivi nel commercio su aree pubbliche e nei mercati, che punta invece su la qualità e sul servizio alla clientela. Occorre quindi combattere l’abusivismo in tutte le sue forme in quanto genera degrado e nuoce all’immagine del commercio ambulante”.