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"Prato ha bisogno del forno crematorio, è una battaglia di civiltà. Chi teme l'inquinamento lo dimostri con i dati". Lo sostiene Franco Bigagli, presidente della So.Crem, società fondata dalla Pubblica Assistenza L'Avvenire, anch'essa presieduta da Bigagli, nel 1987 e che da qualche anno a questa parte vede anche la partecipazione di Croce d'Oro e di Misericordia. Sono sempre di più infatti i pratesi che scelgono la cremazione. Muri e tabu stanno cadendo giorno dopo giorno. I dati lo dimostrano: nel 2012 su 2122 morti ne sono stati cremati 707, pari al 33%. Nel 2013 tale percentuale è salita al 35% e nel 2014 al 28 ottobre, è del 39%: su 1649 morti infatti, hanno scelto la cremazione 654. In crescita gli iscritti alla So.Crem, 2100, e coloro che si affacciano alla sede di via Santa Trinita per lasciare per iscritto la volontà di essere cremati in caso di morte.

"Di solito sono adulti – spiega Franco Bigagli – persone di mezze età che cominciano a porsi il problema. Non mancano gli anziani a dispetto di una mentalità e di una cultura più chiusa. I cimitero esplodono, sono in costante ampliamento. Non si può continuare a lebare terra a vivi per darla ai morti". Ed è proprio in questa inversione di tendenza culturale che si inserisce la necessità di realizzare il forno crematorio. Il progetto è pronto e all'avanguardia. Verrebbe realizzato nel cimitero di Chiesanuova, ma al momento scarsità di risorse economiche e polemica di un gruppo di residenti sull'inquinamento che ne conseguirebbe, hanno indotto il Comune a frenare. "Il 12 novembre incontreremo l'assessore Alessi alla presenza del presidente nazionale della So.Crem – prosegue Bigagli – non è possibile pensare che una città di 200mila abitanti come Prato non abbia un forno crematorio. Siamo costretti a utilizzare i forni delle altre province toscane e di conseguenza i costi per le famiglie lievitano. Il Comune addirittura, usa il forno di Bologna per la cremazione dei resti umani delle esumazioni. D'altronde la terra è stanca, non ce la fa a mineralizzare tutto e spesso restituisce i corpi quasi interi. Qualcuno viene sotterrato nuovamente per altri due anni. Il resto viene cremato con notevole spesa per il Comune. Come è possibile pensare di andare avanti così. Il forno crematorio è un servizio che offriamo ai città e un modo per ridurre i costi sostenuti dal Comune. Tra l'altro si paga da sè. Chi sostiene che inquina dovrebbe farsi la stessa domanda per la falda acquifera che si trova vicino ai cimitero. Il progetto c'è ed è di ultima generazione. Non si può più rimandare".

"Di solito sono adulti – spiega Franco Bigagli – persone di mezze età che cominciano a porsi il problema. Non mancano gli anziani a dispetto di una mentalità e di una cultura più chiusa. I cimitero esplodono, sono in costante ampliamento. Non si può continuare a lebare terra a vivi per darla ai morti". Ed è proprio in questa inversione di tendenza culturale che si inserisce la necessità di realizzare il forno crematorio. Il progetto è pronto e all'avanguardia. Verrebbe realizzato nel cimitero di Chiesanuova, ma al momento scarsità di risorse economiche e polemica di un gruppo di residenti sull'inquinamento che ne conseguirebbe, hanno indotto il Comune a frenare. "Il 12 novembre incontreremo l'assessore Alessi alla presenza del presidente nazionale della So.Crem – prosegue Bigagli – non è possibile pensare che una città di 200mila abitanti come Prato non abbia un forno crematorio. Siamo costretti a utilizzare i forni delle altre province toscane e di conseguenza i costi per le famiglie lievitano. Il Comune addirittura, usa il forno di Bologna per la cremazione dei resti umani delle esumazioni. D'altronde la terra è stanca, non ce la fa a mineralizzare tutto e spesso restituisce i corpi quasi interi. Qualcuno viene sotterrato nuovamente per altri due anni. Il resto viene cremato con notevole spesa per il Comune. Come è possibile pensare di andare avanti così. Il forno crematorio è un servizio che offriamo ai città e un modo per ridurre i costi sostenuti dal Comune. Tra l'altro si paga da sè. Chi sostiene che inquina dovrebbe farsi la stessa domanda per la falda acquifera che si trova vicino ai cimitero. Il progetto c'è ed è di ultima generazione. Non si può più rimandare".
Un'ultima considerazione. Un funerale con cremazione costa tra i 1300 e i 1500 euro. Senza un pò meno. In ogni caso, ci spiega Bigagli "si tratta di introiti che noi come Croce d'Oro e Misericordia reinvestiamo in ambulanze, in mezzi per il trasporto sociale e in servizi per i cittadini. Non abbiamo fini di lucro".
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