120
L'accorpamento dell'istituto comprensivo Pertini di Vernio con il Bartolini di Vaiano e del Marco Polo con Mazzoni a Prato, potrebbe essere una realtà dal prossimo anno scolastico.
La Corte costituzionale ha infatti rigettato il ricorso della Regione Toscana, e di altre tre regioni, contro il dimensionamento scolastico, il prossimo 4 dicembre la regione presenterà la delibera con i criteri con cui è intenzionata ad effettuare gli accorpamenti.
"Siamo molto preoccupati – ha spiegato Mario Battiato presidente provinciale Rispo, la rete dei presidi – si rischia di perdere scuole che sono un vero e proprio presidio del territorio. Inoltre verrà dispersa l''identità di ciascuna". Identità molto forte per l'istituto Marco Polo, l'unico all'interno delle mura cittadine, dove da anni si porta avanti anche un percorso di integrazione fra ragazzi italiani e stranieri. "Il rigetto – ha spiegato la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti – arriva proprio nel momento in cui i genitori devono scegliere a quale scuola iscrivere i propri figli, e questo rende tutto più complicato. A ottobre abbiamo invitato l'assessore Nardini a visitare le nostre classi per constatate la validità e l'importanza della nostra proposta educativa, spero che di tutto queste ne verrà tenuto conto". Intanto sembra che la Regione sia orientata ad abbassare la soglia da 800 a 400 studenti per l'accorpamento e a preservare i territorio di montagna. Due criteri che potrebbero salvare gli istituti pratesi. "La Flc Cgil Toscana – si legge in una nota inviata dal sindacato- ritiene che il ricorso da parte della nostra Regione sia stato un atto politico importante e giustamente controcorrente. Vista questa sentenza, sosterremo la scelta proposta dalla Regione Toscana di introdurre criteri di dimensionamento che difendano il tessuto scolastico della Toscana, con specifica attenzione per le aree interne e periferiche, contrastando così il modello di tagli lineari surrettiziamente imposto dal governo. Una linea politica, quest’ultima, ai danni dei dirigenti scolastici e di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano nella scuola e, soprattutto, del diritto allo studio di centinaia di migliaia di studentesse e studenti".
La Corte costituzionale ha infatti rigettato il ricorso della Regione Toscana, e di altre tre regioni, contro il dimensionamento scolastico, il prossimo 4 dicembre la regione presenterà la delibera con i criteri con cui è intenzionata ad effettuare gli accorpamenti.
"Siamo molto preoccupati – ha spiegato Mario Battiato presidente provinciale Rispo, la rete dei presidi – si rischia di perdere scuole che sono un vero e proprio presidio del territorio. Inoltre verrà dispersa l''identità di ciascuna". Identità molto forte per l'istituto Marco Polo, l'unico all'interno delle mura cittadine, dove da anni si porta avanti anche un percorso di integrazione fra ragazzi italiani e stranieri. "Il rigetto – ha spiegato la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti – arriva proprio nel momento in cui i genitori devono scegliere a quale scuola iscrivere i propri figli, e questo rende tutto più complicato. A ottobre abbiamo invitato l'assessore Nardini a visitare le nostre classi per constatate la validità e l'importanza della nostra proposta educativa, spero che di tutto queste ne verrà tenuto conto". Intanto sembra che la Regione sia orientata ad abbassare la soglia da 800 a 400 studenti per l'accorpamento e a preservare i territorio di montagna. Due criteri che potrebbero salvare gli istituti pratesi. "La Flc Cgil Toscana – si legge in una nota inviata dal sindacato- ritiene che il ricorso da parte della nostra Regione sia stato un atto politico importante e giustamente controcorrente. Vista questa sentenza, sosterremo la scelta proposta dalla Regione Toscana di introdurre criteri di dimensionamento che difendano il tessuto scolastico della Toscana, con specifica attenzione per le aree interne e periferiche, contrastando così il modello di tagli lineari surrettiziamente imposto dal governo. Una linea politica, quest’ultima, ai danni dei dirigenti scolastici e di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano nella scuola e, soprattutto, del diritto allo studio di centinaia di migliaia di studentesse e studenti".
aa
Edizioni locali: Prato | Val di Bisenzio