La Regione Toscana conferma l’utilizzo della didattica a distanza del 75% delle ore settimanali per le scuole superiori, inoltre lavorerà per abbassare al 50% la capienza degli autobus in modo da garantire maggiore sicurezza e chiederà, dopo il 24 novembre giorno in cui scade il Dpcm entrato in vigore ieri, che si adottino soluzioni differenti fra le Regioni a seconda del livello di contagi. Decisioni che sono state prese questa mattina 26 ottobre nell’incontro che si è tenuto fra il governatore della Toscana Eugenio Giani e l’assessore alla pubblica istruzione Alessandra Nardini, il direttore dell’ufficio regionale scolastico Ernesto Pellecchia e i rappresentanti di Upi (Unione Province Toscane).
“Non sono state diminuite le ore in presenza a scuola – commenta Francesco Puggelli presidente della Provincia e delegato per la scuola Upi – ma le singole scuole potranno decidere come organizzarsi. Visto che uno dei problemi dei contagi è il trasporto pubblico lavoreremo perché la capienza passi dall’80% al 50% in modo da mantenere ancora di più le distanze sociali, infine visto che le scuole hanno applicato in modo corretto tutti i protocolli, e infatti i casi di contagi nelle aule sono molto bassi, chiederemo al Governo di considerare l’ipotesi di soluzioni diverse a seconda della situazione epidemiologica del territorio". Resta in piedi l’idea di un medico scolastico all’ interno degli istituti (leggi).
Questa la teoria, la pratica è affidata ai dirigenti scolastici che già da ieri sono al lavoro per cercare di organizzare nuovamente gli orari delle lezioni, tenendo conto delle nuove disposizioni. Una lotta contro il tempo visto che da domani mattina la nuova organizzazione dovrà essere già attivata . Una decisione che comunque per la maggior parte dei dirigenti scolastici ha suscitato molte perplessità, proprio perché le scuole, in virtù anche degli investimenti fatti in termo scanner e sanificatori personale aggiuntivo, sono un luogo sicuro e invece ancora una, volta sono state sacrificate. Il paradosso è che mai come nel 2020 sono stati destinate risorse alla scuola, che però funziona a singhiozzo.
Marconi. La scelta del dirigente scolastico Paolo Cipriani è di garantire a turno la presenza a scuola “Su 40 classi ne posso tenere in presenza solo 10 – spiega – quindi organizzerò le lezioni nelle aule più grandi, eliminerò la didattica mista, cioè una parte di studenti a casa e gli altri a scuola che fino ad oggi era attiva per le seconde. Per semplificare faremo rotazioni settimanali. Resta aperto il problema delle palestre che non è chiaro se potranno essere ancora usate, intanto sono state bloccate le assunzioni dei docenti in organico Covid”. Da domani, quindi gli studenti avranno un orario ridotto, come prevede quello della didattica a distanza.
Buzzi. La priorità sarà data ai laboratori che sono già stati sacrificati nel precedente anno scolastico. “Siamo al lavoro per organizzare la turnazione all’ interno dei laboratori – spiega il dirigente Alessandro Marinelli – a conti fatti il 25% rappresenta le ore di laboratorio effettivo, la teoria verrà svolta con la didattica a distanza. Ovviamente faremo in modo di creare un orario che copra l’arco dell’intera mattinata dei ragazzi che saranno in presenza”
Datini. Nessuna novità per gli studenti dell’alberghiero e di agraria. “Già da qualche settimana – spiega il dirigente Daniele Santagati – avevamo potenziato le lezioni da remoto, ora continuiamo a farlo, acquisteremo anche nuovi computer soprattutto per gli studenti delle prime classi. L’idea è però di garantire a tutti qualche ora in presenza”
Rodari /Cicognini. “Siamo in difficoltà nell’applicare il Dpcm – spiega il dirigente scolastico Mario Di Carlo – proprio perché l’organizzazione della didattica è di competenza del collegio dei docenti la cui decisione deve essere approvata dal consiglio d’istituto, che nelle mie scuole è ormai scaduto. Non è possibile prendere decisioni così importanti e strutturate senza poi dare il tempo ai dirigenti di farle nel modo corretto”.
Copernico. Il consigli dei docenti è stato convocato per oggi pomeriggio e sarà la sede dove verrà deciso come organizzare la didattica a distanza, che comunque è già attivata per alcune classi. “Per ora – spiega il dirigente scolastico Stefano Gestri – prepareremo un orario provvisorio, anche perché le di lezione ore in dad sono di meno. Questo ci permette di organizzare quello definitivo che sarà in vigore da fine mese”.
Gramsci/ Keynes. Nell’istituto di via di Reggiana si aspettava la decisione della Regione per organizzare il nuovo orario, si temeva un aumento della dad: “Ci stiamo organizzando – spiega il dirigente scolastico Stefano Pollini – ma non è semplice i tempi sono stretti, comunicheremo al più presto ai ragazzi le nuove modalità”. Intanto il 28 ottobre didattica in presenza per le classi 5, eccetto quelle in quarantena, le altre in dad, Domani verrà comunque diffuso l’orario per le prossime settimane.
Dagomari. La scelta della presidenza è di garantire a tutte le classi almeno qualche giorno di lezione in presenza. “E’ stato penalizzato il lavoro di tanti mesi – ha commentato la dirigente scolastica Maria Gabriella Fabbri – ci siamo impegnati e abbiamo trovato tutte le soluzioni possibile per garantire la sicurezza e ci siamo anche riusciti visto che nessuna delle nostre classi è mai andata in quarantena. Il problema non è nella scuola i nostri alunni mantengono la distanza e tengono per tutto il giorno la mascherina. Più di così è impossibile, ci hanno sacrificato”.
Livi /Brunelleschi. “Prediligeremo- spiega la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti- la presenza in classe delle quinte e delle prime, cercheremo, comunque, di garantire anche per gli altri studenti la presenza in classe per qualche giorno alla settimana. Tutti potranno tornare in classe per le verifiche scritte. E’ una decisione assurda visto che abbiamo applicato tutti i protocolli che ci sono stati chiesti.”
Scuola, per i presidi corsa contro il tempo per rifare gli orari. Puggelli: “Più bus per ridurre capienza”
La Regione conferma didattica a distanza per il 75% dell' orario scolastico, la nuova organizzazione in vigore da domani, salva l'autonomia scolastica. Si lavora per far scendere dall'80% al 50% la presenza dei ragazzi sugli autobus
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