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“Il progetto Prato Comunità educante, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, con il coinvolgimento dell’intera comunità locale, ha vinto la scommessa del primo anno di sperimentazione e si conferma una iniziativa pilota per contrastare il disagio giovanile e aiutare ragazze e ragazzi a diventare protagonisti del loro futuro”. Lo afferma la presidente della Fondazione, Diana Toccafondi, insieme ai coordinatori del progetto: Simona Di Rubba per l’Associazione Cieli Aperti e Simone Natali per la Cooperativa Pane & Rose.
La conferma che Prato Comunità educante è una iniziativa efficace viene dal rapporto di valutazione redatto dal Laboratorio Arco del Pin che ha preso in esame il lavoro svolto nel corso di un anno di attività dai soggetti capofila insieme a 30 partner tra istituzioni culturali, scuole e soggetti del Terzo settore, 1.160 studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado con la partecipazione di oltre 2.400 pratesi.
“La Fondazione Cassa di Risparmio conferma la scelta di coinvolgere l’intera comunità locale sulla questione educativa, snodo cruciale per qualsiasi prospettiva futura”, aggiunge la presidente Toccafondi. Prato Comunità educante, il coraggio di guardare avanti è infatti il titolo programmatico della giornata di confronto dedicata al futuro e ai giovani che la Fondazione ha organizzato per giovedì 14 dicembre al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Sarà soprattutto un momento per approfondire il grave problema della povertà educativa e per individuare i possibili interventi. Verrà presentata anche la nuova fase del progetto Prato Comunità educante, appena iniziata, e si farà il punto sul lavoro svolto.
Su questo fronte di sicuro interesse sono alcuni risultati, come quelli che riguardano il miglioramento delle abilità sociali, cognitive e personali dei ragazzi, che consentono loro di affrontare la realtà e le sfide quotidiane. Dai questionari compilati è risultato che più del 70% ha maggiore consapevolezza di sé ed è riuscito ad applicare la capacità di problem solving, circa l’80% ha migliorato le proprie relazioni sociali, quasi il 60% è riuscito a collaborare con i compagni, e più del 70% ha conosciuto nuove realtà del territorio. Valutazioni positive arrivano anche dagli insegnanti che hanno mostrato grande attenzione per i nuovi approcci pedagogici e le metodologie didattiche alternative che rendono più efficace anche l’attività scolastica ordinaria.
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