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Sono partiti oggi, 14 marzo, e termineranno tra 4 mesi i lavori di messa in sicurezza idraulica dell'ospedale e di tutta l'area che vi gravita attorno. Le ruspe e i camion sono già visibili tra via Suor Niccolina e via Foscolo dove sarà realizzata la grande vasca d'espansione che, con una serie di sensori, scatolari, paratoie e tubazioni, sarà collegata al torrente Iolo ma soprattutto al fosso Vella per attenuarne la portata in caso di piena. La vasca copre una superficie di 20mila mq e può contenere fino a un massimo di 25mila metri cubi.
Con ogni probabilità la terra che sarà tolta da qui, verrà portata al Misericordia e Dolce sia per coprire il serpentino trovato sotto l'asfalto nei pressi dell'ex parcheggio interno, sia per tappare la buca lasciata dall'abbattimento del vecchio ospedale ma solo per la parte che resterà all'Asl centro. Al resto dovrà pensare il Comune una volta diventato proprietario dei 12mila mq su cui realizzerà il parco centrale.
Con ogni probabilità la terra che sarà tolta da qui, verrà portata al Misericordia e Dolce sia per coprire il serpentino trovato sotto l'asfalto nei pressi dell'ex parcheggio interno, sia per tappare la buca lasciata dall'abbattimento del vecchio ospedale ma solo per la parte che resterà all'Asl centro. Al resto dovrà pensare il Comune una volta diventato proprietario dei 12mila mq su cui realizzerà il parco centrale.
L'intervento, realizzato dall'Asl Toscana centro, è stato inserito in sede di conferenza dei servizi per il progetto di costruzione della nuova palazzina del Santo Stefano, e permetterà al Comune di chiedere nuovamente alla Corte d'Appello di Firenze il dissequestro del vicino sottopasso di via Ciulli, chiuso dal 5 ottobre del 2010 quando morirono annegate tre cinesi.
Una richiesta bocciata già tre volte ma si trattava di interventi molto più piccoli e limitati al solo sottopasso rispetto a quelli partiti oggi che metteranno al sicuro l'area per eventi con tempo di ritorno di 30 e 200 anni e durate da 1 a 36 ore.
Una richiesta bocciata già tre volte ma si trattava di interventi molto più piccoli e limitati al solo sottopasso rispetto a quelli partiti oggi che metteranno al sicuro l'area per eventi con tempo di ritorno di 30 e 200 anni e durate da 1 a 36 ore.
L'intervento, costato oltre 750mila euro a cui vanno aggiunti altri costi tra cui quelli di progettazione per un quadro economico di oltre un milione di euro, è propedeutico alla costruzione della nuova palazzina del Santo Stefano che porterà altri 110 posti letto. Per quest'opera si attende ancora il via libera dello Stato per la copertura dei costi, quasi 20 milioni di euro. Il progetto esecutivo è pronto per cui, una volta avuta certezza sui finanziamenti si potrà passare alla gara d'appalto per la costruzione dell'edificio. Parallelamente saranno ampliati il parcheggio per i dipendenti, attorno all'eliporto, e quello per i visitatori.
(e.b.)
Edizioni locali: Prato