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“Pacta sunt servanda” dicevano i latini, che tradotto in italiano significa pressappoco: i patti vengono fatti per essere rispettati. E questo motto deve essere frullato molto nella testa di Francesco Querci e dei responsabili dell’Udc pratese quando hanno scoperto che il patto di apparentamento stretto con la candidata del centrodestra Cristina Attucci, in vista del ballottaggio per la Provincia, era diventato di fatto carta straccia. Così, nemmeno il tempo di iniziare la legislatura, che già si verifica la prima frattura sui banchi della minoranza consiliare, con l’Udc che dichiara di fatto decaduto il patto di appoggio con il Pdl.Ma ecco i fatti come sono andati, raccontati dallo stesso Francesco Querci. “L’apparentamento con il ballottaggio fra me e Cristina Attucci – dice – era chiaro. Noi avremmo fatto convergere i nostri voti sul suo nome (e infatti per poco non abbiamo centrato uno storico risultato), in caso di sconfitta il Pdl si impegnava a lasciare all’Udc la presidenza dell’unica commissione consiliare che spetta all’opposizione, quella di Vigilanza e controllo. E questo noi lo davamo per scontato…”. Invece, ecco la sorpresa, che si è concretizzata durante il consiglio provinciale di ieri: il Pdl ha presentato un proprio candidato per quel ruolo (Riccardo Bini), vanificando di fatto la candidatura di Querci, che vista la situazione ha pensato bene di ritirarla. Adesso, nel centrodestra, si apre una frattura, anche perché l’accordo era stato messo nero su bianco e, come lamenta Querci, non è stata portata nessuna motivazione per spiegare il cambiamento di rotta. “Quando un accordo politico non viene rispettato – chiude con una punta polemica il consigliere provinciale Udc – cosa vogliamo attendere da quei politici che non hanno voluto rispettarlo?”.
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