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Sono oltre 100 gli ospiti delle rsa positivi al Covid. I casi più gravi sono ovviamente ricoverati al Santo Stefano. Gli altri sono stati concentrati nelle cosiddette bolle Covid ricavate all’interno delle rsa più colpite dal Coronavirus: Villa Niccolini, Villa Amelia e rsa Margherita mentre Ofelia e Ugo Balestri di Vernio continua a ospitare “solo” i suoi ospiti positivi per evidenti problemi di logistica che la lontananza della sede comporta.
A Villa Niccolini, che sembra candidata a diventare la rsa Covid prevista dalla recente ordinanza della Regione, c’è sicuramente la concentrazione maggiore di pazienti Covid, sia propri che provenienti dalle altre strutture. “Ogni quindici giorni facciamo un’attività di screening in tutte le strutture. – afferma Lorenza Paganelli, direttrice della società della salute Area pratese – Se emerge un caso positivo, lo spostiamo subito in una di queste bolle. Non avrebbe senso riorganizzare spazi e personale per uno o due casi. Preferiamo concentrarli nelle rsa dove sono già presenti numerosi casi Covid e con strutture dove sia più facile dividere i percorsi”.
A Villa Niccolini i casi Covid ospitati occupano quasi per intero l’edificio: primo, secondo e metà piano terra. L’altra metà è stata lasciata per gli anziani non Covid. Che sono pochissimi.
Tra loro c’è la mamma di un nostro lettore che ci ha contattato per manifestare tutto il suo disappunto sulla scarsa informazione che viene fornita ai familiari degli ospiti da parte del gestore: “Quel poco che sappiamo è dato da uno scambio di notizie tra i parenti degli altri ospiti o per sentito dire. Sono puntualissimi nell’inviarci la fattura mensile da 3.400 euro ma non altrettanto solerti nel farci sapere cosa succede lì dentro. Ci risulta che ci siano già stati 20 morti da inizio pandemia. E’ due mesi che non vedo mia madre per non rischiare di portare il Covid all’interno della rsa. Poi scopriamo che il focolaio è partito da un dipendente che fa la spola tra Prato e la struttura di Calenzano. Tra l’altro lo stesso medico della mamma ha avuto difficoltà a entrare per visitarla dato i suoi problemi al ginocchio. Per non prendere il Covid vivono chiusi in quegli spazi senza parlare con nessuno ma per un anziano significa davvero peggiorare velocemente. Abbiamo diritto ad avere un servizio di qualità. Se Villa Niccolini è ormai una struttura Covid, che si spostino i pochi pazienti che non lo sono. Non è accettabile una situazione del genere e non è accettabile non essere informati puntualmente. Stiamo parlando di persone, tra l’altro fragili, non di numeri”.
Nonostante le rigorose precauzioni e le misure di prevenzione messe in atto il virus è entrato in Villa Niccolini come in molte altre Rsa, anche per i ritardi nella refertazione dei tamponi; falsa l’affermazione su un contagio da parte di un dipendente operante sia su Villa Niccolini e Villa Magli (sono sospese le attività di dipendenti su più strutture già da molti giorni prima del manifestarsi dei contagi nelle rsa).
In serata Villa Magli srl che gestisce Villa Niccolini ha inviato alcune precisazioni che pubblichiamo.
Nonostante le rigorose precauzioni e le misure di prevenzione messe in atto il virus è entrato in Villa Niccolini come in molte altre Rsa, anche per i ritardi nella refertazione dei tamponi; falsa l’affermazione su un contagio da parte di un dipendente operante sia su Villa Niccolini e Villa Magli (sono sospese le attività di dipendenti su più strutture già da molti giorni prima del manifestarsi dei contagi nelle rsa).
I familiari sono stati subito informati con mail (e successive telefonate) della presenza di casi Covid in Villa Niccolini quando ancora (26 Ottobre) non erano giunti tutti i referti e – dai giorni successivi – aggiornati sulle condizioni dei propri congiunti (covid e non) e sulle variazioni dello stato di salute ecc.
Ove non sia possibile assicurare il trasferimento – come da noi richiesto degli anziani covid presenti a Villa Niccolini – per mancanza di posti disponibili – in ospedale o Cure intermedie, la Asl/Società della Salute in base alla ordinanza 112/2020 del Presidente giunta regionale toscana decidono l’attivazione di Rsa total Covid o di bolle Covid utilizzando parte dei locali di una RSA (strutture/bolle temporanee a carattere sanitario gestite dal Servizio Sanitario Toscano).
Con la decisione di attivare bolle covid in Villa Niccolini da parte della Asl/Sds dalla fine di ottobre gli ospiti positivi sono stati presi in carico dal Servizio sanitario regionale e sono i medici della ASL che ne assicurano, in accordo con il medico di famiglia, la gestione clinica e le cure necessarie, con la responsabilità conseguente.
Villa Niccolini pertanto non è una struttura total Covid, ma presenta bolla covid al piano II° e anziani negativizzati e a bassa carica al piano primo, mentre il piano terra è interamente destinato ad anziani negativi al covid, il tutto su indicazione e misure di prevenzione decise dalla Asl per assicurare la massima sicurezza agli ospiti e al personale, con accessi differenziati.
Nel caso specifico il vostro lettore che conosciamo per averci anticipato telefonicamente alcune delle osservazioni da voi riportate, è stato aggiornato costantemente della situazione e delle condizioni della madre (ospite del piano terra no covid della RSA con la quale è stato in contatto video chiamata il giorno 29 Novembre) e delle difficoltà nel contattare il medico curante, poi intervenuto a visitarla il giorno 30 novembre.
Infine per quanto relativo alla puntualità della fatturazione da parte della nostra amministrazione ne confermiamo la tempestività, mentre non possiamo dire altrettanto dei pagamenti da parte di alcuni familiari, arretrati anche di vari mesi.
Queste le precisazioni della struttura. Notizie di Prato ci tiene a sottolineare che l’allestimento di un’area Covid anche in una parte del pian terreno di Villa Niccolini è stato confermato dalla società della salute area pratese.
(e.b.)