Prato città chiusa, 28 scatti in bianco e nero immortalano un’anima grigia, uno splendore che era, ora coperto da una patina di fumo/tristezza/impotenza. Prato città chiusa è il titolo della raccolta fotografica pubblicata da Paolo Moressa sul web magazine Fermataspettacolo.it.
28 scatti che incatenano un colore che avrebbe voglia di esplodere e invadere l’obiettivo della Reflex con cui Moressa ha fermato istanti visivi della realtà pratese tra cartelli affittasi e attività cedute. “Mi trovo nel cuore della città di Prato, in Toscana – scrive -, nella stessa vallata che ospita Firenze e Pistoia, tre realtà molto vicine ma con tante differenze. Prato ha una storia millenaria, è passata dall’essere un piccolo borgo contadino a città industriale.”
Un cammino che avrebbe dovuto portare ad altri effetti, ad un altro futuro. “Siamo a fine 2014 e la situazione del centro storico è cambiata molto. Le foto che ho scattato mostrano la fine di un periodo roseo, positivo e di sviluppo. Dietro ogni serranda chiusa c’è una storia di sacrifici e di successi, ora è uno spazio vuoto e polveroso.” – scrive il fotografo.
In quelle immagini, l’occhio passa, lo sguardo si perde in un clima decadente, tra porte e finestre chiuse. Un po' come se un sipario calato proibisse allo spettatore di vedere i costumi, le dame, le attrici e le scenografie allestite, studiate, provate per mesi, anni. S’intravede che dietro c’è della bellezza ma il siparista distratto ha tirato il tendaggio pregiudicando e oscurando tutto lo spettacolo.
Uno spettacolo che non va in scena, non fa vendere biglietti. Non attira impresari. E i negozi restano con la serranda abbassata e il cartello affittasi sulla vetrata.
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