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“Riscopriamo la storia”. Giovanni Impastato a dialogo con gli studenti di Poggio a Caiano


Questa mattina il fratello del giornalista ucciso nel 1978 dalla mafia ha visitato la villa Medicea ed ha incontrato gli studenti della classi terze della scuola secondaria Filippo Mazzei


Redazione


Questa mattina Giovanni Impastato fratello di Peppino, il giornalista ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi, in Sicilia, ha incontrato i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria “Filippo Mazzei” di Poggio a Caiano. Prima di parlare ai ragazzi, Giuseppe, ha potuto visitare la Villa Medicea di Poggio. Ad accompagnarlo, anche il sindaco di Poggio a Caiano, Marco Martini e alcuni rappresentanti dell’amministrazione cittadina. Intorno alle 10.30 poi, alle Scuderie Medicee si è tenuto l’incontro con i più giovani. “Il lavoro nelle scuole – ha dichiarato l’Assessore  all’Istruzione e Diritto allo studio dei Poggio a Caiano, Fabiola Ganucci – inizia già alle elementari, fin dalle prime classi gli insegnanti introducono gli studenti allo studio della mafia. In occasione di questo importante incontro, grazie alla dirigenza scolastica, è stato proiettato il film “I cento passi” il film sulla vita e all'omicidio di Peppino Impastato. Ogni giorno che passa è fondamentale portare avanti l’opera di testimonianza perché citando le parole di Giovanni, “la mafia non scompare, si trasforma, cambia volto” e anche se sono passati quindi anni da quando è stato girato il film, il racconto della storia di Peppino non smette mai di essere attuale ed è importante che gli studenti conoscano e comprendano questa parte della storia”.
Durante l’incontro, Giovanni, ha raccontato ai ragazzi la sua vita, la sua e quella di Peppino.

L’infanzia felice a Cinisi, figli di una famiglia parte essa stessa dell’organizzazione mafiosa. L’adolescenza e la progressiva presa di coscienza di vivere una realtà che non era quella che sembrava. Poi la maturità e con essa la decisione di Peppino e di Giovanni di opporsi a quella piovra. “Avevamo due caratteri diversi – ha ricordato Giovanni –  io molto più riflessivo, più prudente lui più spregiudicato nel senso bello del termine”. Il racconto si è mosso tra i ricordi e le scene del film diretto da Marco Tullio Giordana ma Giovanni Impastato non ha mancato di rivolgersi direttamente agli studenti: “Guardatevi intorno, riscoprire la bellezza vera, quella fatta di semplicità e spontaneità. Riscoprire il passato. Prima ogni notte si vedevano le lucciole oggi non si vedono quasi più. Ecco, la scomparsa delle lucciole per me coincide con la scomparsa della tradizione culturale contadine. Da li in poi, ci siamo lasciati andare al degrado sociale. Riscopriamola. Studiamola. Guardiamoci intorno. Ci sono troppi pochi spazi di democrazia”.
Tanti gli spunti lanciati dalle domande che i ragazzi hanno posto a termine dell’intervento di Giovanni.

La curiosità degli studenti ha indagato le ragioni della rottura con la tradizione mafiosa familiare di Giuseppe e Peppino, le paure e i timori dei familiari di Peppino, da subito impegnato ad opporsi alla mafia e poi domande sulla mafia in senso stretto, come si relaziona al territorio, come è cambiata, cosa è oggi e come ci si può opporre. I ragazzi sono stati affascinati e interessati anche e soprattutto  all’attività di Giuseppe dopo l’assassinio di Peppino dedito alla ricerca non soltanto della verità storica ma anche e soprattutto giuridica. Un messaggio importante è trapelato dai ricordi di Giovanni: “Quando Peppino è morto, quando hanno cercato di far passare la sua uccisione come un suicidio, mai ci siamo lasciati andare a odio o vendetta e questa è stata la nostra forza”.
Anche il sindaco Marco Martini ha sottolineato ai ragazzi quanto anche oggi ci sia da fare e si stia facendo per opporsi alle mafie. A tal proposito il sindaco Martini ha ringraziato la coordinatrice provinciale di Libera Prato, Nicoletta Ulivi e Lucia del Bigallo, responsabile progetto Suellen oltre che ovviamente gli assessori che hanno collaborato con lui per questa mattinata così importante per la coscienza dei giovani cittadini e tutte le insegnanti per il lavoro svolto nelle classi.

Edizioni locali: Comuni Medicei
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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